I 60 anni della Fondazione Marzotto
60 e non sentirli: Fondazione Marzotto. Si parla di una delle più longeve e proficue istituzioni della provincia di Vicenza che dal 1959 ha tracciato un solco di impegno e di solidarietà che troverà ancora in futuro modo di esprimersi e di evolversi, in un prosieguo di progettualità. “Non sono portatrice di una memoria – sottolinea la presidente della Fondazione Veronica Marzotto – ma di una storia di continuità” dove il filo conduttore è innanzitutto l’incontro con le persone e le famiglie, in un intreccio di storie e di vite che fanno della Fondazione un unicum con la città di Valdagno. Per ricordare, però senza fossilizzare il ricordo, svuotandolo della sua sostanza di etica e di premessa per il futuro, la Fondazione Marzotto ha scelto di dedicare a se stessa e ai suoi prossimi 60 anni una giornata celebrativa, che si è tenuta nelle sale di Palazzo Festari,a Valdagno, dove sono stati scanditi diversi momenti che hanno rappresentato uno alla volta, le diverse anime dell’Ente morale creato da Gaetano Marzotto per poter lasciare libertà di azione alle diverse attività che gravitavano attorno al Gruppo Marzotto. La mattina ha visto l’ingresso al Palazzo allietato dalle note dell’inno italiano seguito dall’europeo ad opera del Complesso Strumentale V.E. Marzotto Città di Valdagno diretto dal Maestro Massimo Gonzo. Sono seguiti gli interventi istituzionali delle autorità locali come il sindaco di Valdagno Giancarlo Acerbi, che alla fine della giornata ha omaggiato Veronica Marzotto dello stemma cittadino, una sorta di affiliazione molto sentita. Si sono alternati al microfono l’assessore regionale alla sanità Manuela Lanzarin che ha portato anche il saluto del presidente Luca Zaia e Renata Carletti Vicario del Prefetto in sostituzione di quest’ultimo, giunto solo nel primo pomeriggio per assistere alla prevista esecuzione da parte del Complesso Strumentale V.E. Marzotto Città di Valdagno del poema sinfonico “Valdagno Fantasy” composto da Tilo Heinrich, giovane compositore tedesco proveniente da Priem am Chiemsee, cittadina bavarese gemellata con Valdagno. La mattinata è proseguita con la tavola rotonda dal titolo “60 e poi? Quale futuro?” moderata da Gian Antonio Stella, all’interno della quale hanno portato i propri contributi due giovani donne, imprenditrici e particolarmente impegnate nel sociale come Anna Fiscale, fondatrice del Progetto Quid, attraverso il quale una cooperativa sociale (che conta ad oggi 150 dipendenti con un passato di violenza o di fragilità) lavora nel fashion creando capi e accessori venduti nei monomarca o nei negozi partner. Nel sociale opera anche Margherita Pagani creatrice di Impacton, un’organizzazione che si concentra sulla ricerca e l’analisi di progetti d’impatto sociale e ambientale, che sta lavorando su almeno 50 progetti ad impatto sociale come la costruzione di abitazioni con la plastica ritrovata in mare o le colture idroponiche. Ad affiancarle Giovanni Pavesi Direttore Generale AULSS 8 e Marco Morganti della Direzione Impact di Intesa Sanpaolo, che ha messo in risalto come a tutt’oggi il terzo settore (l’economia sociale) stia sempre più diventando importante spesso supplisca lacune altrimenti non colmabili. Infine, le conclusioni di S.E. Mons. Beniamino Pizziol Vescovo di Vicenza, hanno sottolineato quanto la Fondazione sia a carattere globale, con connotazioni olistiche, rivolte perciò a tutti, in ogni strato sociale. Si termina con la presentazione del libro realizzato ad hoc “60 Anni di Prospettive che Fondazione Marzotto ha realizzato per l’occasione e che raccoglie i contributi di saggisti e studiosi di vaglia come Umberto Curi, Susanna Mantovani, Laura Bosio, Francesco Caggio, Ferruccio De Bortoli, lo stesso Marco Morganti. Al libro è associata una raccolta di fondi per l’acquisto di una speciale carrozzina che consente di partecipare alle partite di hockey su pista, che sarà regalata a Gabriele, un ragazzino disabile che ha ritrovato il sorriso nella pratica di questo sport.