3 Giugno 2014 - 13.28

I soldi di Lorella Peretti: come dichiarare 137 euro in un anno e fatturare 17 milioni

peretti redditi
Alla fine l’accordo è arrivato, dopo tentennamenti e riserve i renziani di Arzignano hanno scelto Lorella Peretti e sembra ricomporsi la frattura nel PD della città del Grifo. Le condizioni per il patto sono state rese note in queste ore: dismissione o congelamento delle quote della Peretti nell’azionariato di famiglia, no con riserva al gassificatore norvegese, che tradotto significa sì ad un altro gassificatore che verrà deciso da una Commissione Tecnica. Da chi verrà indicata non è dato di sapere. Le due questioni su cui si snoda la vera campagna elettorale ad Arzignano sono ancora queste dunque e la posizione di Magnabosco e della sua lista lo confermano: il conflitto di interessi della conciaria Lorella Peretti e la realizzazione del gassificatore.
Andiamo con ordine.
Il candidato sindaco del PD scende in campo per prima con l’ombra di una situazione personale piuttosto imbarazzante: detiene il 27% della Nuova Gasby, una conceria che ha fatturato nel 2012 circa 17 milioni di euro, che non le fa reddito visto che nel sito del comune di Arzignano dichiara 137 euro. Come si spiega infatti che un’azionista importante come lei non riceva alcun beneficio economico dalla propria azienda? Non l’ha mai spiegato, ma l’outing di oggi sul “congelamento o dismissione delle quote entro dicembre se eletta sindaco” ottiene l’effetto di aumentare sospetti ed illazioni: perchè non ha fatto questa dichiarazione al momento della sua discesa in campo? Quanto hanno pesato le condizioni poste da Magnabosco e dai renziani? Perchè, visto che il suo slogan è “Dire il vero. Fare sul serio” non ha detto tutto “il vero” fin dall’inizio? Accerchiata dalle insistenze delle altre liste di sinistra ammette l’imbarazzo sul suo ruolo di imprenditrice della concia con un impegno generico sul futuro che non convince nessuno. Non dimentichiamo poi che la Nuova Gasby era finita nel 2012 (fonte Il Giornale di Vicenza, 29 giugno 2012) nel tritacarne dell’inchiesta Reset, la gemella di Dirty Leather, che aveva evidenziato una maxi evasione fiscale mescolata alla corruzione di funzionari pubblici dell’Agenzia delle Entrate e che aveva coinvolto, fra le altre, anche proprio l’azienda di cui il candidato sindaco Peretti è azionista al 27%. La trama si infittisce se, a questo, si aggiunge che il fratello della Peretti, Valter, fino a pochi mesi fa Presidente della sezione concia di Confindustria, è stato rinviato a giudizio con l’accusa di aver falsificato fatture con un’altra azienda, la Cristina SpA di Montebello, per quasi 7 milioni di euro.
Il secondo argomento che merita un approfondimento riguarda il cosiddetto gassificatore. La conciaria Peretti non ha mai fatto chiarezza sulla sua posizione per tutta la campagna elettorale, tranne oggi quando, dopo aver incassato il no della lista di Fazio (che in un articolato comunicato stampa ha sottolineato che la causa del suo disimpegno è legata principalmente alla mancanza di chiarezza sul gassificatore da parte della Peretti), abbozza alle richieste dei renziani rinviando la decisione ad una Commissione Tecnica che, probabilmente, sceglierebbe lei. E qui sta il secondo, profondo, imbarazzo. Non c’è terzietà nella scelta, c’è e rimane un problema di conflitto di interessi tra un sindaco conciario e le decisioni da prendere sul controllo dello smaltimento dei fanghi. Non era più semplice dire no al gassificatore senza se e senza ma? Non era più semplice rinunciare alle quote dell’azionariato di famiglia all’inizio della campagna elettorale? Dire subito quale era il suo profilo e chiarire la sua posizione sia sui suoi redditi che sul conflitto di interessi? Quali altri outing farà nei prossimi giorni l’imprenditrice della concia per rassicurare gli alleati e gli elettori?

VIACQUA

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