Il Capitale Umano

Regia: Paolo Virzì
Chi vedi: Fabrizio Bentivoglio, Valeria Golino, Fabrizio Gifuni, Valeria Bruni Tedeschi, Luigi Lo Cascio
Cosa vedi: tratto dall’omonimo romanzo di Stephen Amidon, ma
trasportato nella Brianza, vede protagoniste due famiglie: quella di Dino, immobiliarista sull’orlo del tracollo finanziario, e di Giovanni, ricco uomo d’affari (che ha fatto i soldi sulla rovina degli altri, come lo rimprovera la moglie).
Il fulcro tuttavia è un incidente poco chiaro, nel quale sono coinvolti i figli diciottenni, Serena e Massimiliano.
Si per chi: si ricarica vedendo film pieni di personaggi complicati e situazioni da suspense. Virzì mette in scena due periodi: gli antefatti del periodo estivo per conoscere i personaggi e la drammaticità degli eventi che accadono alla vigilia di Natale. E tutto riparte daccapo all’inizio di ognuno delle quattro divisioni operate dal regista.
No per chi: è abituato a vedere film lineari e con una chiara sequenza temporale. Il film ha quattro punti di vista e solo alla fine comprendiamo la totalità variegata dei modelli psicologici. Non sono personaggi positivi e sani: c’è la grande ambizione dei padri, a costo di rovinare la vita degli altri, e la gioventù flaccida dell’apparenza, soggiogata da alcol e stupefacenti. E inoltre non c’è un vero e proprio finale come i film americani: la fine presentata è transitoria, ma soprattutto non facile da digerire.
In breve: chi ha soldi continua a farli, anche a spese degli altri, e si rialza anche dalle peggiori cadute. Chi sta male non avrà mai redenzione, anzi starà peggio.
I personaggi abitano in uno dei tanti paesi che terminano con “-ate” e parlano con forte accento milanese, ma la storia è replicabile tranquillamente in qualsiasi parte d’Italia.
Errore da evitare: chiedersi chi è il protagonista.