17 Luglio 2014 - 13.13

Il consigliere regionale Possamai contro il POS obbligatorio

possamai
«E’ necessario che la Regione si attivi subito presso il Parlamento affinché l’obbligo di pagare tramite POS sia sospeso fino al momento in cui gli oneri di commissione e le spese di trasmissione non saranno in linea con la media europea e non sarà introdotto un sistema di deducibilità dei costi sostenuti dalle famiglie e dalle imprese». A chiederlo è il consigliere regionale Gianpiero Possamai in una mozione presentata oggi e relativa al discusso obbligo di dotarsi di strumenti per i pagamenti mediante carta di debito (POS) per imprese, lavoratori autonomi e professionisti.
«La norma in questione è ben lontana dal garantire una tracciabilità delle transazioni funzionale alla lotta all’evasione fiscale – riferisce Possamai -; essa si limita a istituire l’ennesima gabella a danno di milioni di artigiani, commercianti e professionisti, già alle prese con le difficoltà della crisi. Nel primo trimestre 2014, sulla base dell’indagine “VenetoCongiuntura – Unioncamere del Veneto”, le vendite al dettaglio hanno registrato una flessione del -0,5% rispetto allo stesso periodo del 2013, seguendo la tendenza negativa del trimestre precedente».
«Vorrei far presente che l’installazione di POS comporta solitamente rilevanti costi di locazione – aggiunge l’esponente leghista – nonché, in caso di loro effettivo utilizzo, spese tra le più elevate d’Europa. Peraltro, alcune categorie di operatori, come i gestori di carburanti, i tabaccai e altri, qualora si dotassero di tali dispositivi sarebbero costretti a effettuare transazioni in perdita, essendo i loro margini di guadagno inferiori alle commissioni che gli stessi dovrebbero sostenere in base al dettato normativo».
«Invito pertanto la Giunta regionale a farsi promotrice presso il Governo per introdurre la deducibilità dei costi riconducibili ai pagamenti eseguiti con il POS, invertendo la logica dell’attuale sistema fiscale che presuppone una fiscalizzazione elevata dei redditi a causa dell’alta percentuale di evasione fiscale ipotizzata – conclude Possamai -, e ad avviare un’indagine a livello regionale sui costi praticati dai maggiori istituti di credito, nonché da ogni altro soggetto erogante, per i pagamenti tramite POS».

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