29 Maggio 2024 - 15.37

Il Governo ‘scarica’ Vicenza e manda solo 3 poliziotti: delusione e malumori

Pubblichiamo alcuni interventi dopo che è stata diffusa la notizia dell’arrivo a Vicenza si soli 3 poliziotti a fronte di una richiesta in aumento e alle criticità determinate in questura dai pensionamenti. Il sindaco Giacomo Possamai si è già detto ‘furibondo’ e trova inspiegabile la scelta, considerando che altre questure hanno ricevuto decine di poliziotti.  Il consigliere comunale Pd Stefano Dal Prà Caputo ha presentato una domanda di attualità. “Scelte di questo tipo – dichiara Possamai – creano insicurezza e disagio ai cittadini”. Ci sono poi  le interrogazioni dei senatori Pierantonio Zanettin (Forza Italia) e Andrea Martella (PD). L’interrogazione di Zanettin è stata sottoscritta anche dalla senatrice leghista Erika Stefani.

Confartigianato – Cavion sul caso assegnazione di tre poliziotti a Vicenza


Ha lasciato perplesso anche il mondo produttivo la scelta del Dipartimento della pubblica sicurezza del Ministero dell’Interno di assegnare alla città di Vicenza solo tre nuovi poliziotti. E tra i sorpresi il presidente di Confartigianato Imprese Vicenza, Gianluca Cavion che appoggia la determinazione del sindaco di Vicenza, Giacomo Possamai, e dei parlamentari vicentini, di fare chiarezza sulla questione.
“Siamo senza parole, il nostro territorio ha una densità abitativa molto alta e articolata, una realtà produttiva diffusa, cantieri che incideranno sulla viabilità e mobilità generale dei cittadini. Per tutto questo riteniamo che Vicenza, e il suo territorio, necessiti di un adeguato numero di forze dell’ordine per garantire sicurezza e vivibilità – commenta Cavion-. La notizia dei tre poliziotti in arrivo a Vicenza, di cui uno fresco di corso allievi agenti e uno assegnato alla stradale, a fronte di oltre una ventina che andranno in pensione, lascia a dir poco senza parole soprattutto se messa a confronto con le altre provincie venete. Motivi legati a definizioni burocratiche di prima e seconda fascia paiono a cittadini e imprese davvero questioni da azzeccagarbugli. Non si possono operare certe decisioni basandosi solo su classifiche che non registrano la realtà dei fatti ma la formalità delle carte. La realtà vera è la percezione di sicurezza, basta guardare le cronache di tutti i giorni. Già oggi molti cittadini si sentono poco sicuri così come molti imprenditori, che hanno la loro attività spesso in zone artigianali, non lavorano né dormono sonni tranquilli. Basta pensare ai tanti episodi di microcriminalità, senza necessariamente parlare di furti o spaccate in azienda, di spaccio o di aggressioni”.
“In qualche caso – aggiunge Cavion- gli imprenditori hanno già attivato sistemi di video sorveglianza, decidono di investire per la vigilanza privata da soli o con altri colleghi della stessa zona artigianale. Ma sono delle toppe, soluzioni che si sostituiscono allo Stato, aumentando la distanza dai cittadini. Se poi guardiamo in prospettiva, il prossimo anno pare che un’altra trentina di unità per tutta la provincia raggiungerà gli anni della pensione, la situazione si aggrava. È il momento che la politica faccia sentire forte la sua voce in modo trasversale e senza convenienze di partito, anche da questo dipendono la crescita delle nostre imprese e il futuro di tutti noi”.

Il Ministero assegna solo tre nuovi poliziotti alla Questura di Vicenza: un grido d’allarme per la sicurezza cittadina” – dichiara Luca Zanon a nome dell’associazione Idea Vicenza.

Un’allarmante notizia giunge dal Giornale di Vicenza: il Ministero dell’Interno ha assegnato alla Questura di Vicenza soltanto tre nuovi agenti, a fronte di ben 22 pensionamenti. La decisione ha scatenato forti proteste da parte di Idea Vicenza, associazione cittadina che si batte per la sicurezza e il benessere della comunità berica.

Da tempo, Idea Vicenza ha richiesto l’innalzamento della fascia di categoria della Questura, attualmente in seconda fascia, per ottenere maggiori risorse e potenziare così le forze dell’ordine in città. La situazione della sicurezza a Vicenza è diventata infatti sempre più precaria, complice anche l’annullamento del terzo turno per la polizia comunale, che ha ulteriormente ridotto la presenza di pattuglie sul territorio.

“L’assegnazione di soli tre nuovi poliziotti è una chiara penalizzazione per la sicurezza cittadina e un ulteriore aggravio per il lavoro degli agenti oggi in servizio”, denuncia Idea Vicenza. “In queste condizioni, la Questura

non può rispondere adeguatamente alle esigenze di sicurezza dei cittadini, lasciando campo libero alla criminalità e allo spaccio. Dopo aver visto aree critiche come Campo Marzio finalmente libere dal degrado, Vicenza non può tornare indietro, bisogna portare a termine il lavoro cominciato dal Sindaco Rucco. Il Sindaco dia un segnale forte e pretenda il passaggio in prima fascia”.

Idea Vicenza torna così a chiedere con forza la revisione della classificazione della Questura di Vicenza, passando dalla seconda alla prima fascia. Un cambiamento che permetterebbe di ottenere più risorse, più agenti

e una maggiore capacità di risposta alle problematiche di sicurezza che affliggono il capoluogo berico.

“La morte della sicurezza vicentina è un rischio reale. Non possiamo accettare che la nostra città diventi un terreno fertile per la criminalità per la mancanza di risorse adeguate, mandando all’aria il lavoro della precedente amministrazione”, conclude.

La sicurezza dei cittadini non può essere trascurata. È necessaria un’azione immediata da parte dell’amministrazione per garantire un adeguato livello di protezione e ristabilire un clima di serenità in città. Il gruppo Idea Vicenza promette di continuare la sua battaglia affinché la voce dei cittadini sia ascoltata e le loro esigenze siano finalmente soddisfatte.

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