Il gradimento di Rucco e la sindrome dei “trombati”
Andrea Berengo (ex Idea Vicenza Rucco sindaco) Marco Lunardi (ex assessore urbanistica Idea Vicenza) e amici sono stati tra i primi ad enfatizzare il “clamoroso crollo” di Francesco Rucco nel gradimento dei vicentini: un -0,6 per cento rispetto allo scorso anno che a loro modo di vedere rappresenterebbe l’harakiri di una amministrazione allo sbando: “ Se lo scorso anno si gongolava, oggi la fiaba è finita -scrive ad esempio Lunardi- E pensare che il cambio di giunta doveva portare ad un cambio di passo. A certificarlo ne’ Lunardi ne’ Possamai, ma #ilsole24ore. Rucco al 70mo posto, -0,6 rispetto al 2020 e penultimo Sindaco del Veneto nell’indice di gradimento. È l’ennesimo, se serviva, certificato dell’incapacita’ e dell’immobilismo di questa amministrazione.#vicenza2023”. Ora, vero che siamo in uno Stato democratico e che ognuno può pensarla e scrivere ciò che vuole sino a prova contraria, ma francamente suonano come una narrazione di vecchia logica politica logora come una trapunta della prima repubblica affermazioni trionfalistiche dettate pare più dall’acrimonia che da un oggettivo riscontro dei fatti. Il livore post “trombatura” politica, si sa, acuisce i toni ma il giudizio degli ex rucchiani pare quanto meno fragile e per nulla supportato dai numeri. Il leggerissimo calo di gradimento pro Rucco ci può anche stare visto l’anno orribile che abbiamo tutti vissuto in seguito alla pandemia. Anzi, lo considero un risultato più che buono l’aver tenuto in equilibrio il consenso, segno di una fruttuosa opera amministrativa e di scelte coraggiose intraprese da Rucco e dalla sua squadra. Le classifiche poi sono spesso oggetto di strumentalizzazione politica e il conteggio finale dipende sempre da chi le fa. Consiglio comunque a Berengo “Rucco prigioniero dei partiti” (beh certo per un sindaco l’opera di mediazione è una virtù non un difetto) e Lunardi di mettere da parte il rancore e di impegnarsi per migliorare una città come Vicenza con proposte e merito; il piccone lo lascino alle opposizioni.