4 Aprile 2025 - 10.53

IL GRAFFIO – I dazi di Trump affossano l’Europa: c’è ancora chi lo ringrazia?

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L’annuncio dei nuovi dazi da parte del presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha scatenato un’ondata di preoccupazione in Italia e in tutta Europa. Il provvedimento, che colpirà duramente alcuni settori chiave dell’export europeo, rischia di compromettere la competitività delle imprese italiane e di aggravare ulteriormente un quadro economico già fragile.

Ma c’è ancora qualcuno, in Italia, che difende Trump? Uno dei nomi che viene subito in mente è Matteo Salvini, vicepremier e leader della Lega, che in passato non ha mai nascosto la sua simpatia per l’ex presidente americano. Proprio lui, che spesso ha elogiato la politica economica e commerciale di Trump, ora si trova in una posizione scomoda. Mentre le aziende italiane temono un colpo durissimo, Salvini sembra minimizzare, spostando piuttosto l’attenzione sulle politiche dell’Unione Europea, da lui ritenute le vere responsabili delle difficoltà del nostro Paese.
Secondo Salvini, i dazi potrebbero persino rappresentare un’“occasione unica” per rinegoziare accordi e rafforzare le relazioni economiche tra Italia e Stati Uniti. Una visione che contrasta con l’allarme lanciato dalle associazioni di categoria e dagli esperti di commercio internazionale, che prevedono un crollo delle esportazioni italiane in alcuni settori chiave, come quello agroalimentare e manifatturiero.

Anche la premier Giorgia Meloni ha espresso preoccupazione per le conseguenze dei dazi, sottolineando la necessità di evitare una guerra commerciale e di tutelare il made in Italy. Tuttavia, il governo italiano si muove su un terreno difficile: da un lato, il tentativo di mantenere buoni rapporti con Trump in vista delle elezioni americane; dall’altro, la necessità di proteggere le imprese italiane dalle ripercussioni delle sue politiche protezionistiche.

Mentre in Italia si discute, l’Unione Europea si prepara a una risposta diplomatica. La Commissione Europea ha già fatto sapere che prenderà provvedimenti per difendere gli interessi economici del continente, ma il margine di manovra è ristretto. Una guerra commerciale tra USA ed Europa sarebbe devastante, e il rischio di una spirale di ritorsioni è più che concreto.

La domanda resta aperta: chi, oggi, ha ancora il coraggio di ringraziare Trump? Se in passato la sua linea dura contro la Cina e l’UE poteva sembrare un’opportunità per alcuni leader europei, oggi i nuovi dazi dimostrano che l’America First di Trump non guarda in faccia a nessuno. E mentre l’economia rischia di affondare, qualcuno continua a suonare il violino.

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