IL GRAFFIO – Scuole: un rischio folle, giuste le richieste dei presidi Dad per 2 settimane
di Luca Faietti
A sfogliare i giornali di oggi, si ha la conferma che l’Italia dei Guelfi e dei Ghibellini non sia mai finita. E le divisioni diventano ancora più evidenti quando si parla dell’esplosione pandemica in atto, e della scuola.
Da una parte coloro che considerano un’eventuale chiusura delle scuole addirittura “vergognosa”, dall’altra chi invece, di fronte ai problemi legati al crescere delle infezioni, si dichiara favorevole ad alcune settimane di didattica a distanza, piuttosto che ad una scuola a singhiozzo.
Se non che, fra coloro che propugnano quest’ultima tesi ci sono ben duemila presidi, che hanno firmato una lettera-appello al Ministro dell’Istruzione Patrizio Bianchi ed al premier Mario Draghi, in cui dichiarano senza mezzi termini che non ci sono attualmente le condizioni di sicurezza per riaprire le scuole, e quindi chiedono di tenere gli studenti in Dad almeno fino al 24 gennaio e, se necessario, fino al contenimento del contagio.
Il motivo principale che sta alla base di questa richiesta è la mancanza di personale; fra non vaccinati e positivi in quarantena le assenze sarebbero tali da non consentire ai direttori di Istituto di garantire il servizio, con le conseguenze inevitabili di frammentazione della didattica, interruzione delle lezioni e scarsa efficacia formativa.
Come Tviweb non abbiamo mai fatto mistero sulla nostra preferenza, qualora le condizioni della pandemia non consentano una didattica in presenza in assoluta sicurezza, e ci sembra che in questo momento sia oggettivamente così, di ricorrere alla didattica a distanza come male minore.
Rimaniamo fermi sulle nostre posizioni, e crediamo quindi che le accorate richieste dei presidi, di coloro che ogni giorno sono sul campo per garantire l’istruzione ai nostri ragazzi, debbano essere attentamente valutate dal Governo.
Luca Faietti