Il Soccorso Alpino veneto: “Fase2, come temevamo siamo già a pieno ritmo di interventi”
Pochigiorni di Fase2 e il Soccorso Alpino è già a pieno ritmo. Così racconta la sezione veronese del Soccorso nazionale, con un po’ di amarezza, in un post dell’emblematico titolo “Come temevamo”:
“E’ partita la fase 2 e già siamo a ritmo pieno di interventi!
Tre in otto giorni!
Il primo sabato scorso, 9 maggio, nel primo week-end dopo la parziale apertura data dal Governo. Un’escursionista è scivolata per circa 50 metri mentre percorreva il “sentiero del pellegrino” che da Brentino Belluno sale al santuario di Madonna della Corona. Nella caduta, una donna veronese di 77 anni, ha riportato gravi ferite al capo e diverse contusioni. Raggiunta da due squadre di tecnici della Stazione di Verona e da un medico e un infermiere dell’ambulanza inviata sul posto, è stata messa in sicurezza e stabilizzata. Vista la gravità delle ferite, è stata poi evacuata grazie all’intervento dell’elisoccorso del SUEM 118 di Verona che l’ha recuperata con verricello di una ventina di metri.
Il secondo intervento, il giorno dopo, domenica 10 maggio. Un altro escursionista, sopra l’abitato di Brenzone, sulle pendici lacustri del Monte Baldo, ha messo un piede in fallo e si è procurato la probabile frattura di una caviglia. Raggiunto da un volontario della Stazione di Ala residente a Malcesine e da due volontari della Stazione di Verona, è stato imbarellato e trasportato a spalle fino al mezzo di soccorso.
Infine il terzo intervento, nella notte tra il 17 e il 18 maggio per un escursionista 52enne di Verona rimasto bloccato dal maltempo all’uscita del sentiero attrezzato Pojesi sul gruppo del Carega e incapace di rientrare autonomamente. L’allarme, arrivato intorno alle 23.15 al numero unico per l’emergenza di Trento, ha messo in moto la Stazione di Ala che ha chiesto il supporto della Stazione di Verona. Tre nostri tecnici sono quindi partiti con il fuoristrada e hanno raggiunto la zona per poi salire a piedi a cima Madonnina e a cima Tibet. Mentre i tecnici di Verona e di Ala raggiungevano cima Tibet e scorgevano il malcapitato escursionista, grazie a un diradamento delle nubi basse, giungeva anche l’elicottero del Soccorso Trentino che sbarcava il tecnico di elisoccorso e effettuava quindi il recupero con il verricello
Non ci stanchiamo di raccomandare la massima prudenza.
Attenzione anche ai confini regionali. La normativa vigente non permette ancora il loro attraversamento”.