Il sodalizio Putin Trump ripropone la domanda “Morire per Danzica?”

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Di Umberto Baldo
Mi auguro che nelle Cancellerie si sia prestata la dovuta attenzione alle parole che giovedì 27 il presidente russo Vladimir Putin ha usato per confermare che le intenzioni di Trump per il controllo della Groenlandia sono serie: “Può sembrare sorprendente solo a prima vista e sarebbe sbagliato credere che si tratti di una sorta di discorso stravagante dell’attuale amministrazione statunitense. È ovvio che gli Stati Uniti continueranno a far avanzare sistematicamente i loro interessi geo strategici, politici e militari nell’Artico”.
In quell’ “ovvio” sta tutta la filosofia che ha ispirato Putin nelle sue rivendicazioni territoriali sull’Ucraina, e che il neo Zar riconosce valide anche per le mire americane sulle terre artiche.
E’ ovvio, e non ripeto il termine a caso, che se il Diritto Internazionale non esiste più, se i trattati sono carta straccia, se le Organizzazioni supernazionali come l’Onu sono carrozzoni da cancellare, si ritorna automaticamente alla logica ottocentesca delle “cannoniere” (ora magari dei droni e dei missili), logica in base alla quale chi è più forte si prende quello che vuole dovunque nel mondo.
Senza una seria presa di coscienza di questa evoluzione, o involuzione se preferite, nei rapporti fra Stati, assisteremo ad una escalation di occupazioni illegittime di territori o zone di influenza da parte delle attuali Grandi Potenze: Usa, Cina e Russia (che in realtà è un nano economico ma è ricca di ordigni nucleari).
Si proporrà così fatalmente la domanda “Morire per Danzica?” come si era posta qualche decennio prima “Morire per Sarajevo?”.
Lo so bene che per la coscienza pacifista che ormai pervade noi europei tutto questo sembra un incubo, ma purtroppo gli incubi spesso si materializzano.
E allora ci troveremo di fronte ad altre fatali domande “Morire per Nuuk (Groenlandia)?, “Morire per Taiwan?”, “Morire per Panama?”
Tifare pace non è un tabù. E i pacifisti seri, non quelli nostrani da operetta che cercano di acquisire solo consenso elettorale, li ritengo persone rispettabili.
Ma la storia ci ha insegnato che le Cancellerie che non “volevano morire per Danzica” alla fine ebbero la guerra, milioni di morti, e l’Europa ridotta in macerie.
Morale della favola?
Il bullismo in politica è sempre esistito; il problema è rispondere da subito per le rime mostrando i denti, anche se ciò può intaccare le nostre sicurezze, e imporre qualche rinuncia.
Nulla è sicuro sotto il cielo, ma magari così si potrebbe evitare di arrivare a doverci porre la fatal domanda “Morire per Danzica?”