Il Veneto fa scuola nella raccolta differenziata nei parchi nazionali – Legambiente
(sotto: la scheda)
l report “Parchi Rifiuti Free” divulgato oggi da Legambiente conferma l’eccellenza dei territori del veneto nella gestione dei rifiuti. Il Parco Nazionale delle Dolomiti Bellunesi si è infatti classificato al primo posto nella classifica “Parchi Rifiuti Free” stilata da Legambiente. Questo prestigioso riconoscimento premia l’impegno costante del Parco e dei Comuni del suo territorio nella tutela dell’ambiente e nella promozione di una gestione virtuosa dei rifiuti, pienamente nel solco degli indirizzi e degli obiettivi indicati dal Piano regionale dei Rifiuti regionale, recentemente aggiornato dalla Regione del Veneto con obiettivi ancora più sfidanti. Il dossier di Legambiente evidenzia le performance eccellenti dei comuni del Parco Nazionale delle Dolomiti Bellunesi in materia di raccolta differenziata.
Tutti i comuni del Parco hanno infatti superato abbondantemente l’obiettivo del 65% previsto dalla legge, con punte di eccellenza che superano addirittura il 90%. Il Parco, composto da 15 Comuni, raggiunge l’87% di Raccolta differenziata con una produzione di rifiuto secco procapite pari a 55,3 Kg/anno. Dei 15 Comuni, tutti “Ricicloni”, addirittura 13 possono fregiarsi del titolo “Rifiuti Free”, cioè con una produzione procapite di rifiuto secco residuo inferiore a 75 Kg/anno da affiancare alle ottime performance, ben oltre gli obiettivi di legge per quanto riguarda la raccolta differenziata.
Il Comune più virtuoso risulta essere Sospirolo, che con il 66,4% di territorio protetto raggiunge il 94,4% di RD e 25,1 kg/ab/anno di secco. Ottime prestazioni anche per San Gregorio nelle Alpi (22,4% di territorio protetto, 92,8% di RD e 27,1 kg/ab/a di secco residuo) e per Sedico (64,7% di territorio protetto, 89,7% di RD e 34,6 Kg/ab/a di secco residuo).
“I risultati ottenuti dal Parco Nazionale delle Dolomiti Bellunesi dimostrano che è possibile raggiungere traguardi ambiziosi in materia di gestione dei rifiuti anche nelle aree protette – è il commento il presidente regionale di Legambiente Luigi Lazzaro – e l’impegno del Parco e dei suoi Comuni rappresenta un esempio da seguire per molte delle aree protette d’Italia e del Veneto dove c’è ancora molto da fare, e che dimostra che la tutela dell’ambiente e la gestione efficiente dei rifiuti possono andare di pari passo.”
La gestione dei rifiuti, sottolinea Legambiente, non è una competenza diretta degli enti gestori delle aree protette, ma se non viene realizzata in maniera corretta comporta degli effetti negativi per questi territori, poiché i rifiuti abbandonati sono un detrattore ambientale e fattore di perdita di biodiversità, e una inadeguata gestione del sistema di raccolta ha risvolti negativi per l’attrattività turistica e nel giudizio di chi visita questi luoghi di pregio. Con Parchi Rifiuti Free Legambiente promuove e sostiene nelle aree naturali protette l’economia circolare, e valorizza l’azione dei comuni per prevenire l’abbandono dei rifiuti, favorire la riduzione e la raccolta differenziata dei rifiuti, la conoscenza del ciclo integrato per garantire la tutela dell’ambiente e, al contempo, migliorare l’appeal delle località turistiche nelle aree protette.