Il Veneto non si abbatte: a Caltrano nasce il Museo del Vaia
Il 29 ottobre 2018 un terribile temporale con fortissime raffiche di vento impiegò tre sole ore per distruggere 8,5 milioni di metri cubi di foreste del Nordest italiano: un danno che la natura ci metterà almeno cent’anni per riparare. Col titolo” Il Veneto non si abbatte”, l’esperto di foreste e legnami Andrea Zenari, ideatore a Caltrano della Fattoria del legno, dalla tavola rotonda organizzata dal Gruppo Qualità Legno alla 11^ biennale Legno&Edilizia in Fiera a Verona ha lanciato oggi il progetto del Museo del Vaia (dal nome di questo vento distruttivo) che sorgerà a giorni a Caltrano.
“Il 22, 23 e 24 febbraio una settantina di volontari estrarrà dal bosco i tronchi necessari alla costruzione di una baita che sarà realizzata con macchinari semplici e conterrà la storia di questo disastro – spiega Zenari – in una mostra che verrà smantellata il 29 ottobre del 2019”.
“Noi forestali abbiamo sbagliato a lasciare nel bosco troppo legname – dice Andrea Zenari – così poi ci ha pensato il fortunale a effettuare il suo prelievo forzoso”. La storia dell’evento racconta che austriaci e sloveni sono intervenuti per aiutare gli italiani a liberare parzialmente i boschi feriti: “In Alto Adige hanno usato gli elicotteri, ma solo per liberare le piste nell’imminenza della stagione sciistica. Tuttavia metà dei tronchi abbattuti finirà per marcire, e si tratta di almeno 4 milioni di metri cubi nell’intero arco alpino interessato”.
L’esperto suggerisce che lo Stato stimoli attraverso gli incentivi l’uso di questo legname: ne verrebbero fuori 30.000 case in legno, prima che tra due o tre mesi gli agenti patogeni lo rovinino tutto.