12 Gennaio 2023 - 15.40

“Il vino uccide”: parte l’etichettatura sul vino in Irlanda, proteste dal Veneto

L’Irlanda potrà adottare un’etichetta per vino, birra e liquori con avvertenze come “il consumo di alcol provoca malattie del fegato” e “alcol e tumori mortali sono direttamente collegati“.

La norma è stata notificata a giugno da Dublino a Bruxelles, che – con il periodo di moratoria che è scaduto a fine dicembre 2022 – ha confermato che le autorità nazionali possono adottare la legge.

Il via libera arriva nonostante i pareri contrari di Italia, Francia e Spagna e altri sei Stati Ue, che considerano la misura una barriera al mercato interno, e l’annuncio della stessa Commissione di iniziative comuni sull’etichettatura degli alcolici nell’ambito del piano per battere il cancro.

Raffica di proteste dal Veneto

Luca Zaia (presidente Regione Veneto)

“L’autorizzazione dell’Ue all’Irlanda a inserire la dicitura ‘il vino uccide’ sulle bottiglie è una scelta assurda, che rischia di costituire un pericolosissimo precedente soprattutto per le produzioni genuine, a denominazione, risultato di secoli di cultura enoica come le nostre. Occorre opporsi con forza al diffondersi di questa pratica, che appare fuori luogo, inutile e pericolosa”.

Lo dice il Presidente della Regione Veneto, Luca Zaia, commentando la decisione europea di autorizzare l’Irlanda a inserire scritte allarmistiche sulle bottiglie di vino.

“Quella del vino – prosegue Zaia – è una delle maggiori voci della produzione e dell’export del Veneto che, da un’azione come questa rischia di subire ingenti danni, dell’ordine di miliardi di euro. Un’ipotesi che non voglio nemmeno prendere in considerazione”.

“E’ una scelta assurda – conclude il Governatore del Veneto – perché ogni alimento, nessuno escluso, se consumato in eccesso, può diventare nocivo e, in pura teoria portare alla morte. E’ quindi inspiegabile perché il vino sì e qualsiasi altro alimento no. Per quanto ci riguarda è e sarà opposizione durissima”.

Giovine (deputato vicentino di Fdi)

L’Irlanda, introducendo un’etichettatura simile a quella per le sigarette anche sulle bevande alcoliche, ha compiuto una scelta assurda, incomprensibile e dannosa: speriamo non venga replicata altrove o avvallata dalla Commissione Europea. Ci opporremo in ogni sede per evitare che iniziative come questa, che non distinguono il consumo moderato dall’abuso, possano ledere un comparto d’eccellenza per il Veneto e per la nostra Nazione, un mercato – quello del vino – che per l’Italia vale 14 miliardi di euro ed occupa più di un milione di addetti” così il Deputato vicentino di Fratelli d’Italia Silvio Giovine.

Questa doppia etichettatura, come pure prima il nutriscore francese, rischiano di penalizzare le migliaia e migliaia di imprese agroalimentari italiane impegnate quotidianamente nella realizzazione di quei nostri prodotti che sono amati in tutto il Mondo, all’insegna dei dettami della tradizione e dei più alti standard qualitativi” ha aggiunto il parlamentare del partito di Giorgia Meloni, “servono approcci concreti e non slanci demagogici, e sono pure altre oggi le priorità che l’Europa e i suoi stati membri dovrebbero affrontare”.

Razzolini (FdI) Regione Veneto

“Quello irlandese rischia di diventare un pericolosissimo precedente concesso dall’Ue che mette a rischio un mercato che per l’Italia vale 14 miliardi di euro con oltre il 70% di etichette Docg, Doc e Igt e oltre un milione di persone occupate”. Così il Consigliere regionale Tommaso Razzolini del gruppo Fratelli d’Italia – Giorgia Meloni che interviene sulla notizia “Del via libera all’Irlanda per l’indicazione di allarme sulle etichette degli alcolici. Va ribadita con forza la massima contrarietà all’iniziativa che permetterà all’Irlanda di adottare sugli alcolici etichette che indistintamente correlano il consumo a malattie gravi, come già accade per le sigarette. Una pratica del tutto impropria quella di assimilare l’eccessivo consumo di superalcolici al consumo moderato e consapevole di prodotti di qualità e a più bassa gradazione come il vino. La mia attenzione rispetto agli sviluppi della vicenda sarà massima anche in qualità di membro della Terza commissione consiliare permanente in materia di politiche agricole d’interesse regionale, nazionale e comunitario”.

“In questo senso – conclude Razzolini – un plauso va alla posizione del ministro Lollobrigida che ha garantito l’impegno a lavorare per difendere i nostri prodotti contro l’introduzione di sistemi di etichettatura fuorvianti e dannosi che eliminano l’elemento della qualità che contraddistingue il Made in Italy”.

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