In Veneto ancora 7400 abitazioni per affitti brevi irregolari
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Nonostante il decreto che obbliga qualsiasi unità immobiliare destinata alla locazione turistica a dotarsi del Codice Identificativo Nazionale (CIN) e a presentare la Segnalazione Certificata di Inizio Attività (SCIA) al Comune, in Veneto oltre 7.400 strutture risultano ancora irregolari.
Le città con il maggior numero di inadempienze sono Vicenza e Rovigo, che si aggiudicano la maglia nera. Secondo i dati del Ministero del Turismo, su 57.569 strutture registrate, ben 7.484 (13%) non hanno ancora richiesto il codice identificativo.
“In dettaglio – spiega Gennaro Sposato di Rödl & Partner – a Verona sono stati rilasciati 11.751 CIN, ma il 12% delle strutture resta fuori norma. A Vicenza, dei 3.174 CIN rilasciati, il 20% è irregolare. Belluno registra il 16% di inadempienze con 5.742 CIN rilasciati, mentre a Treviso, su 2.447 strutture regolarizzate, il 15% è ancora privo del codice. A Venezia, nonostante i 30.190 CIN emessi, il 12% degli immobili risulta non in regola. Infine, a Padova, con 2.337 CIN, il 14% delle strutture è irregolare, mentre a Rovigo, su 1.928 CIN rilasciati, il 19% non è conforme.”
A questi numeri vanno aggiunte le strutture completamente abusive, non registrate nei sistemi ufficiali, per le quali esistono solo stime generiche.
Gli accertamenti in corso prevedono sanzioni per le strutture irregolari. “Per un immobile privo del CIN – continua Sposato – la multa può arrivare fino a 8.000 euro, mentre la mancata esposizione del codice è sanzionabile con un’ammenda tra 500 e 5.000 euro. Inoltre, l’assenza di estintori o rilevatori obbligatori comporta una multa fino a 6.000 euro. Qualsiasi altra violazione dei requisiti di sicurezza obbligatori sarà punita secondo le disposizioni regionali o statali in vigore.”