3 Novembre 2019 - 21.25

Incidente Musile di Piave, Franco Antonello sul figlio in coma: “È un delinquente per una canna?”

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“Come si può definire delinquente un ragazzo di 19 anni per una canna? Come si può dimenticare tutto ciò che di buono ha fatto fino a questo momento per un errore, per un colpo di sonno?”. Lo  ha detto in un’intervista a ‘Il Mattino di Padova’ il padre di Alberto Antonello il 19enne in coma dopo l’incidente in cui ha perso la vita la sua fidanzata 18enne, avvenuto all’alba del 1 novembre a Musile di Piave, di ritorno da una festa di Halloween. “Non si può distruggere un ragazzo per una canna – sottolinea Franco Antonello – Venerdì ci eravamo abbracciati e mi aveva detto: tranquillo, papà, vado piano”.

“Pensate forse che la morte non sia una punizione sufficiente anche per noi? Giulia era un membro della nostra famiglia – spiega – Abitava con Alberto da qualche mese, erano lì a pochi metri da casa mia. Non ci posso credere, non mi do pace”. Alberto è “la rivincita della mia vita”, racconta, “qualche problema c’è stato in passato, gli adolescenti sono ribelli. Da qualche anno però le cose erano cambiate. Lui si è preso sulle spalle la nostra attività, lavorava da mattina a sera. E anche con il fratello Andrea il rapporto è molto diverso rispetto a prima”.

“Alberto ha sempre sofferto la diversità di suo fratello – aggiunge il papà del 19enne – Si vergognava. Ora però è cambiato tutto. Vanno via insieme, certe notti dormono insieme. Il mio cuore si riempie di soddisfazione e amore, nel vederli finalmente uniti come due fratelli dovrebbero essere”.

“Quando succedono disgrazie come questa si scatena sempre una ridda di voci – afferma – Io sento il paese, percepisco l’opinione prevalente sui social, ho visto i giornali. Per mezzo grammo di erba si butta dal precipizio un ragazzo che ha commesso un errore. Fatale, certo, e il tempo non potrà mai cancellare questo dolore. Ma è pur sempre un errore”. “Spero che un giorno si sappia la verità, che quel maledetto incidente è successo per via di un colpo di sonno e non a causa della droga – conclude – Ora però voglio pensare solo a lui. E a Giulia”.

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