Iniziati i lavori per l’Ospedale di Comunità di Asiago
Anche sull’Altopiano dei 7 Comuni il PNRR porterà grandi cambiamenti nell’organizzazione e nella qualità dell’assistenza sanitaria, con due importanti progetti i cui cantieri sono partiti recentemente e che questa mattina sono stati oggetto di un momento di incontro con l’Assessore regionale alla Sanità e ai Servizi Socio Sanitari Manuela Lanzarin, i vertici dell’ULSS 7 Pedemontana e i Sindaci del territorio.
L’Ospedale di Comunità
Il primo progetto riguarda l’Ospedale di Comunità, che sorgerà all’interno del nuovo ospedale e più precisamente al 2° piano, dove saranno ricavati 10 posti letto su un’area complessiva di 750 mq, complanari ai posti letto dell’UOC di Medicina Generale.
Come noto, si tratta di una struttura con funzione intermedia tra il ricovero ospedaliero e il domicilio, dove potranno essere accolti persone con problemi di salute post-acuti o cronici, con basso margine di evoluzione peggiorativa e/o instabilità clinica, provenienti da una struttura ospedaliera per acuti o riabilitativa e che non sono ancora in condizione di tornare a casa; in alternativa, l’ospedale di Comunità potrà accogliere anche pazienti cronici o fragili provenienti direttamente dal domicilio e che necessitano di cure che non è possibile erogare a casa. In entrambi i casi, la funzione dell’Ospedale di Comunità è dunque quella di evitare ricoveri ospedalieri impropri e favorire le dimissioni protette in un contesto più idoneo rispetto al fabbisogno assistenziale del paziente.
Contestualmente, i 3 posti letto dell’Hospice al 2° piano saranno ricollocanti in un’area sullo stesso piano, in uno spazio adiacente al nuovo Ospedale di Comunità.
Inoltre, per fare posto a quest’ultimo, l’area ambulatoriale presente al secondo piano dove sono effettuate anche le terapie infusive ed i trattamenti oncologici sarà spostata al piano terra della struttura ospedaliera dismessa, nell’area che rimarrà attiva e che in precedenza accoglieva la “camera calda” del Pronto Soccorso, completamente ristrutturata. Presso questi nuovi locali sarà trasferito anche il Centro Trasfusionale.
Al secondo piano i lavori saranno piuttosto limitati, data l’età molto recente l’edificio: si procederà con un adeguamento impiantistico e strutturale (nuove pareti divisorie interne) funzionali all’inserimento dell’ospedale di Comunità, che sarà funzionalmente separato dai posti letto della Medicina.
Più articolato sarà invece l’intervento nell’ex camera calda al piano terra del vecchio ospedale, dove si procederà con una completa riqualificazione: sarà modificata la suddivisione interna degli spazi e saranno rifatti gli impianti, i serramenti, i pavimenti e i controsoffitti, per una superficie complessiva dell’intervento è di 100 mq.
La conclusione dei lavori è prevista entro la fine dell’anno, per un investimento complessivo di 460 mila euro finanziati tramite PNRR.
La Casa della Comunità
Parallelamente, sono iniziati anche i lavori per la realizzazione della nuova Casa della Comunità di Asiago, che sorgerà nello stabile di via Sisemol che già ospita la sede di Distretto.
L’edificio, che tramite una convenzione l’Amministrazione Comunale ha messo gratuitamente a disposizione dell’ULSS 7 Pedemontana, sarà oggetto di un importante intervento di riqualificazione che vedrà tra le altre cose la demolizione e ricostruzione delle pareti interne per ottenere una diversa disposizione degli spazi interni, funzionale alla nuova destinazione della struttura; la sostituzione dei controsoffitti e il completo rifacimento degli impianti (elettrico, idrico, di connettività e di sicurezza). Nuove saranno anche le porte interne, così come le finiture e naturalmente le tinteggiature.
La futura Casa della Comunità di Asiago ospiterà i Medici di Medicina Generale, i pediatri di famiglia, i medici della Continuità Assistenziale, un nucleo di infermieri domiciliari che presterà la propria attività in stretta collaborazione con i Medici di Medicina Generale per i pazienti cronici a domicilio, i pazienti in cure palliative e quelli allettati in situazione di gravità. Inoltre presso gli ambulatori sarà organizzata un’attività specialistica territoriale con la presenza a rotazione di cardiologi, oculisti, pneumologi, geriatri e diabetologi, che opereranno in stretta collaborazione con i Medici di Medicina Generale, in particolare per una migliore presa in carico dei pazienti cronici e di quelli più anziani.
Sempre all’interno della Casa della Comunità sono previsti anche spazi dedicati al Servizio Dipendenze; al Servizio di Salute Mentale (con l’ambulatorio psichiatrico, l’ambulatorio infermieristico, l’assistente sociale e l’educatore) e al Consultorio Familiare (con ambulatorio Ginecologico, Ostetrico, Psicologico e dell’assistente sociale e con una equipe dedicata alla tutela minorile). Non mancherà inoltre un’area dedicata al Servizio di Igiene e Salute Pubblica, con un ambulatorio per le vaccinazioni (sia pediatriche che per adulti).
Molto importante sarà anche la funzione del PUA (Punto Unico di Accesso), presso il quale saranno erogati i servizi amministrativi per fornire le prime risposte al cittadino (cambio medico, presentazione di richieste per protesica, CUP per le prenotazioni di prestazioni specialistica o di diagnostica, etc.).
Inoltre, sempre all’interno della struttura avrà sede anche una delle quattro COT (Centrale Operativa Territoriale) dell’ULSS 7 Pedemontana.
Anche in questo caso la conclusione dei lavori è prevista entro la fine dell’anno, mentre l’investimento complessivo sarà di 735 mila euro, anche in questo caso tramite fondi PNRR.
«Si tratta di due interventi entrambi di grande portata e complementari – commenta Carlo Bramezza, Direttore Generale dell’ULSS 7 Pedemontana -, con i quali daremo concretezza anche in Altopiano alla strategia di generale potenziamento dei servizi territoriali, che significa offrire ai cittadini vicino a casa un punto di riferimento unico ed efficace per tutte le loro necessità più frequenti e allo stesso tempo garantire il livello più appropriato di presa in carico, rafforzando così le dimissioni protette piuttosto che l’assistenza domiciliare. Questi concetti sono alla base della visione moderna della sanità pubblica e in un territorio come quello dell’Altopiano, molto ampio e con collegamenti non sempre facili, soprattutto in inverno, sono ancora più rilevanti».