9 Febbraio 2015 - 17.19

ITALIANI – La crisi non ammazza il turismo sessuale

turismo sessuale minori tviweb

Così piccole da non arrivare nemmeno alla vita dei loro “clienti”, che volano a Sud del mondo solo per loro. E poi, dopo averle comprate, le violano e consumano la loro infanzia. Si tratta di turismo sessuale, pratica barbara che vede gli italiani al primo posto.
Signori distinti, professionisti, mariti e padri di famiglia, mai e poi mai si potrebbero riconoscere.
Prendono un aereo, come per un normale viaggio, ma poi diventano demoniaci. Le bimbe hanno dai 12 ai 14 anni, ma possono essere anche molto più piccole: 7, 8, persino 5, 4. Così piccole da sembrare delle bambole; così truccate che, qui in Italia, sembrerebbero uscite da una festa in maschera.
I dati sono raccapriccianti: gli italiani, un tempo non in classifica per il turismo sessuale, avrebbero raggiunto il podio. Raggiungono il primato a Santo Domingo, in Colombia e in Brasile, assieme a statunitensi, francesi e tedeschi; sono imbattuti anche in Kenya, seguiti dai locali, dai tedeschi, dagli svizzeri e dai francesi. Le vittime sono quelle creature che vivono tra Malindi, Bombasa, Kalifi e Diani, che per i violentatori diventano oggetto del desiderio, ma, nella realtà sono solo delle piccole schiave del sesso, tante volte costrette anche dalle famiglie. Figlie di disperati, diventano un grande guadagno per le famiglie squattrinate e l’ennesimo bottino per i turisti della pedofilia. Tra le 10mila e le 15mila bambine di quelle zone, ogni anno, sono coinvolte nella prostituzione occasionale; quelle costrette a tempo pieno, invece, sono 3mila. Campanello d’allarme anche in Brasile, dove, ogni anno, sono 50mila i bambini sfruttati.
Ma, lo sfruttamento sessuale dei minori non è solo una cosa improvvisata, una decisione presa dopo aver girato per villaggi e città, muovendosi nei vicoli grazie a passa parola, ad indicazioni scambiate all’orecchio in gran segreto. Non si ferma qui. C’è anche chi, la vacanza, se la organizza all inclusive, proprio come in un villaggio turistico. E il tutto incluso non riguarda solo drink, cibi e divertimenti, ma anche profilattici e bambine. In rete, esistono siti creati su misura. Si può scegliere l’età della vittima, si può decidere se la si vuole vergine o meno. Tanto, quello che succede in vacanza, resta in vacanza. E poi, finita l’avventura, si può tornare a casa facendo finta di niente, recitando la parte del bravo padre, del bravo marito. Sono sempre più giovani i violentatori. La loro età va dai 20 ai 40 anni. Solo il 5% di loro è un caso patologico, gli altri lo fanno per provare emozioni nuove, il 60% in modo occasionale e il 35% in modo abituale. E, se andare all’estero diventa troppo complicato, basta guardarsi attorno a casa: tra i 10 e 12mila di quei bambini sfruttati si trova proprio qui, nella civilizzata Italia. Nomadi, immigrati, minori non accompagnati, in vendita a casa o per strada. Basta sapere con chi parlare, basta avere l’aggancio.

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