Juventus, gli agguati mediatici di guitti e saltimbanchi mentre il calcio azzurro affonda
Ormai duci e ducetti della informazione hanno imparato la strada; demolire la Juventus non è un esercizio di campo ma di vicoli e pertugi utili ad attivare agguati mediatici, di sale e salette dove gente mediocre esercita il potere sportivo e calcistico; di una federazione ed una lega calcio che scriviamo con la lettera minuscola perché utile a sottolinearne il nanismo manageriale, organizzativo e morale. In un campionato in cui ormai i top player sono un “bufalo” belga, un portiere svizzero di 36 anni, due scarti della Premier League, l’unico argomento che “tira” è la Juventus. Ormai l’hanno imparato anche dirigenti di bassa caratura come quel tizio del Bologna, e giornalisti che dovrebbero essere stati radiati dall’Albo da anni: urlare contro la Juve dà visibilità, click, reputazione (chi si accontenta gode). E c’è una società bianconera d’altro canto moscia, fatta di ragionieri e amministratori delegati che nemmeno “controllano” per contrappeso i giornali di proprietà. Insomma. Il delitto perfetto e tutti contenti? No. I tifosi della Juve ne hanno le palle piene di questo teatrino. E per protesta non sottoscrivono abbonamenti alla stagione calcistica, fanno affondare la barca di teatranti, guitti e saltimbanchi. In questo squallore almeno qualcuno che le palle le ha e le butta dentro.