18 Maggio 2020 - 9.32

La creatività ai tempi del Coronavirus: il progetto “in campagna” di due artisti

Il mondo dello spettacolo vive una profonda crisi. La pandemia ha colpito particolarmente questo settore, dal cinema fino alle produzioni televisive.

Il coronavirus non ha fermato però la creatività e, in questo periodo di emergenza, le idee nascono in un altro terreno. Non arido ma diverso, quasi alieno. Le ispirazioni non si nascondono più dietro gli sguardi delle persone, oggi nascosti dalla mascherine, e neanche dalle energie delle vite che ci circondano, barricate in una lunga quarantena.

Ma l’immaginazione vola oltre queste invisibili sbarre. E lo fa con traiettorie sconosciute. Quelle che due creativi romani, una di adozione l’attrice Valentina Ghetti di Forlì e l’altro il regista Francesco Di Giorgio, hanno sperimentato in campagna. «Non lo definirei un isolamento anzi la nostra è una situazione decisamente privilegiata rispetto alla media della popolazione mondiale: stare a contatto con la natura ci offre un senso di libertà». Qui, a nord della Capitale, è nato il progetto “How To”: «A noi –  confessa  Valentina Ghetti – come a tutti i lavoratori dello spettacolo, è stata bloccata ogni attività professionale e la possibilità di seguire i propri lavori. Noi però abbiamo deciso di non rassegnarci e di continuare a combattere per la Bellezza»
 

Girato nell’area attorno alle campagne nel Nord di Roma, “How To” è «un Manifesto e un Movimento di resistenza creativa ai tempi del Covid-19». Ma come avete fatto con le restrizioni di questi giorni, quelle relative alla circolazione in strada per esempio? «Non siamo refrattari alle regole – dice Francesco Di Giorgio, ex autore delle Iene e oggi regista tv –  non inneggiamo alla libertà a discapito delle migliaia di vittime e non contestiamo l’operato delle istituzioni ma vogliamo regalare un sorriso e una speranza. Abbiamo girato senza entrare in contatto con altre persone, tutto quello che vedete si trova nell’arco di 200 metri dalla nostra abitazione. Vogliamo dimostrare che, anche nelle maggiori ristrettezze, la mente non può essere fermata e che, quindi, il miglior modo per non cadere nella depressione e nell’apatia è quello di creare e amare». 

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