La Famiglia di Repubblica di Diamanti e Possamai contro “Carlo” Rucco
Repubblica oggi dedica un’intera pagina al candidato sindaco del PD che, seguendo il titolo, “imitando Obama prova a prendersi Vicenza”.
E’ una cronaca interessante per comprendere come si costruisce a tavolino una candidatura che aspira alla beatificazione.
Si parte con il romantico racconto dei due ragazzi “zaino in spalla”, Giovanni Diamanti e Giacomo Possamai, che partono nel 2012 come volontari per la campagna elettorale di Obama, per poi descrivere la positiva sfida su Vicenza dove i due eroi condividono la contesa contro il civico virgolettato “Carlo” Rucco. Sì, avete capito bene, nell’estasi della propaganda di Possamai e Diamanti, l’elogio dem chiama Carlo il sindaco Francesco Rucco, forse perchè la fonte a cui si è rivolto era più impegnata a raccontare che non era civico e che, in realtà, il vero civico è Possamai. Altro mantra che ritorna ossessivamente dall’inizio della campagna elettorale di Giacomo “Obama”.
Robe da matti.
Il meglio, però, arriva nel ritratto di famiglia.
“Giacomo e Giovanni sono amici da sempre. Lo erano già i loro padri, Paolo Possamai, direttore di giornali (Nuova Venezia, Piccolo, Mattino di Padova),” – ora consulente strategico di Save e Finint, i capicordata dell’operazione veneta che intende acquistare i quotidiani locali del gruppo GEDI (lo stesso, guarda caso di Repubblica) del Nordest ed a cui hanno già aderito Videomedia (editore di TVA Vicenza) e Confindustria di Vicenza, proprietario del principale quotidiano locale – “e Ilvo Diamanti, il politologo che da più di vent’anni radiografa la società italiana su Repubblica: si erano conosciuti ai tempi di un piccolo quotidiano di battaglia, La Nuova Vicenza. Giacomo e Giovanni hanno frequentato entrambi il liceo Pigafetta, Giacomo nativo PD, Giovanni allora stava con Rifondazione. Giacomo sempre vestito bene, Giovanni reca con sè l’aria da scienziato della politica, poi la domenica vanno in curva al Menti a tifare biancorosso”.
Insomma a Vicenza abbiamo il nuovo Obama e non lo sapevamo finchè non ce lo ha raccontato Repubblica, anzi qui è ancora meglio che in America, perchè si fa tutto in famiglia, padri e figli, gruppi editoriali, cordate imprenditoriali e finanziarie, sondaggisti e sociologi di pregio.
Un vero supermercato della propaganda politica che verrà testato proprio il prossimo fine settimana. Per il momento teniamoci la pagina del quotidiano fondato da Eugenio Scalfari perché è un capolavoro di agiografia.