La Fondazione Studi Universitari dedica l’anno a Danilo Longhi
Il Consiglio di Amministrazione della Fondazione Studi Universitari di Vicenza ha deciso di dedicare l’attuale anno accademico alla figura di Danilo Longhi. Una dedica che vuole ricordare il forte e costante impegno con cui Longhi sostenne il rafforzamento della presenza universitaria a Vicenza, negli anni in cui fu presidente della Camera di Commercio, dal 1983 al 2002.
Allo stesso tempo, questa scelta rappresenta anche un omaggio all’attualità del pensiero di Longhi rispetto al particolare contesto economico e sociale che stiamo attraversando: in particolare la sua visione della ricerca e dell’innovazione come motore dello sviluppo, ma anche il metodo che ne ha sempre guidato l’operato, basato sulla capacità di creare relazioni e sinergie, coinvolgendo per un obiettivo comune tutte le forze vitali del territorio.
«La dedica dell’anno accademico alla figura di Danilo Longhi – sottolinea Mario Roberto Carraro, presidente della Fondazione Studi Universitari di Vicenza – ci è perso il giusto passaggio per ricordare una figura fondamentale nella presenza del mondo universitario nel territorio Vicentino: senza di lui il percorso sarebbe stato ben diverso e di certo dal risultato molto più incerto»
Una decisione, quella di dedicare l’anno accademico alla figura di Danilo Longhi, che naturalmente ha trovato il pieno consenso anche della Camera di Commercio di Vicenza, che della Fondazione Studi Universitari di Vicenza è uno dei soci fondatori: «È con grande piacere – commenta il presidente Giorgio Xoccato – che in CCIAA abbiamo accolto la decisione del Consiglio FSU di dedicare l’anno accademico alla memoria del nostro illustre Presidente Danilo Longhi. È anche questa una testimonianza – l’ennesima – del lungo percorso da Lui compiuto come pubblico amministratore che con le sue capacità, il suo impegno, la sua lungimiranza ha insegnato il valore del saper fare squadra e ha inciso in modo particolare nel sistema camerale italiano».
Oltre che presidente dell’Ente camerale berico, Danilo Longhi è stato anche presidente del Centro Estero delle Camere di Commercio del Veneto e quindi presidente di Unioncamere Nazionale, carica che ricoprì dal 1992 al 2000, legando il suo nome alla legge 580/1993 di riforma delle Camere di Commercio. Nel 1999 divenne invece presidente di Assocamere Estero, organismo composto dalle Camere di Commercio Italiane all’estero.
Scrisse Danilo Longhi: “Il valore e la ricchezza sono creati da qualcosa che si trova nella mente umana: la conoscenza […]. La conoscenza, fattore insieme decisivo e volatile, non può fiorire in una cittadella chiusa dentro le proprie mura, ostacolando di fatto la diffusione del sapere che ha prodotto, per riservarlo agli addetti, docenti o studenti o immediati utilizzatori che siano. I punti di eccellenza infatti maturano e si sviluppano soltanto laddove trovano un ambiente coerente e stimolante, capace di fornire loro stimoli e nutrimento; altrimenti emigrano dove esistono le condizioni più favorevoli”.
Parole che ancora oggi suonano come un appello alla capacità del territorio di fare rete, per investire nella conoscenza come fattore di competitività e sviluppo economico.