La foto di Messi che fa il bagnetto a Lamine Yamal conquista il mondo
Umberto Baldo
Quanto conta il destino nella vita di ciascuno di noi?
La domanda è di quelle eterne: siamo artefici del nostro destino o siamo preda di forze che non controlliamo?
Fin dagli albori della storia l’uomo si è posto questa domanda, cercando risposte nell’arte, nella filosofia, nelle scienze e nella religione.
E’ chiaro che ognuno, secondo le proprie credenze, dà la propria risposta a questo quesito esistenziale.
Ma non è questo l’argomento su cui voglio intrattenervi oggi, bensì su un qualcosa che all’apparenza vale meno del destino, la “coincidenza”.
E la coincidenza del giorno riguarda il dorato mondo del calcio professionistico, che proprio in questi giorni ci sta offrendo lo spettacolo dei Campionati europei.
E, caso nel caso, questa coincidenza interessa quella che io considero la stella assoluta di questo europeo, per come gioca all’età che si ritrova; Lamine Yamal.
Nella sua breve carriera (compie 17 anni dopo domani 13 luglio) finora il “nino” ha sempre precorso i tempi. Nato nel 2007 a Mataró, vicino Barcellona, da padre marocchino e madre guineana, a nemmeno 16 anni giocava già nella Nazionale under 19 spagnola (con l’under 17 lo scorso anno siglò un gol molto simile a quello di ieri alla Francia) e aveva esordito in prima squadra con il Barcellona, il più giovane calciatore di sempre a giocare per i blaugrana. Con la Spagna ha battuto quasi tutti i record, diventando il più giovane calciatore a esordire, a fare un assist, e a fare un gol. Nella stagione appena trascorsa è diventato un titolare del Barcellona, dal cui settore giovanile negli ultimi vent’anni sono usciti alcuni dei migliori calciatori al mondo come Lionel Messi, Andrés Iniesta e Xavi Hernández (che quest’anno al Barcellona è stato l’allenatore di Lamine Yamal).
Ma oggi parliamo di lui non per le imprese sul campo, bensì per una foto, che appena pubblicata ha fatto letteralmente il giro del mondo.
Si tratta di uno scatto del 2007, che ritrae un Lionel Messi ventenne mentre fa il bagnetto ad un piccolo paffutello Lamine.
Vedendo lo scatto, subito si sono scatenate le polemiche di chi pensava si trattasse di un fotomontaggio o del frutto dell’Intelligenza Artificiale.
E d’altronde la storia che c’è dietro sembra così assurda da sembrare una fake.
Invece era tutto vero.
Ricordate che sulla maglia del Barcellona per anni fu presente il marchio dell’Unicef?
L’Unicef non era uno sponsor della squadra, bensì un beneficiario, in quanto il Barca donava all’Organizzazione per l’Infanzia dell’Onu lo 0,7% del ricavato annuale.
Nel 2006 il quotidiano spagnolo «Sport» decise di fare un primo calendario benefico con l’Unicef, e nel 2007fu organizzata una campagna di reclutamento tra lefamiglie che erano entrate in contatto con l’organismo internazionale.
Fra queste fu sorteggiata quella di Yamal, che viveva a Rocafonda, un quartiere povero e complicato di Matarò, e fu così che il neonato finì fra le foto del calendario, abbinato per caso a Leo Messi.
Badate bene che negli anni sono stati centinaia i bambini che hanno avuto la ventura di essere immortalati nei calendari del Barca; ma nessuno di questi ricorda molto dell’esperienza, e le foto ad oltre quindici anni di distanza sono ormai chiuse nei cassetti delle famiglie.
Allora come mai quello scatto è ricomparso adesso?
Credo che il perché sia intuitivo; anche all’Unicef guardano le partite di calcio.
E così nei giorni scorsi, quasi 14 anni dopo, l’Unicef ha reinviato la foto ai genitori, e il padre di Lamine l’ha postata su Instagram.
Il fotografo, Joan Monfort, passato intanto da «Sport» ad «As», dopo averla rivista, è andato a cercare il servizio, ed ha trovato diversi altri scatti.
Era stata sua l’idea di uscire di casa con la vasca, l’asciugamano e l’anatroccolo di gomma che usava per sua figlia. Mai idea fu così bella. La foto è, infatti, splendida davvero.
Tornando alle coincidenze, a volte sembra che il destino ci veda benissimo, e che il futuro sia scritto da qualcuno che conosce già come andranno e finire certe storie.
Altrimenti come spiegare che si siano incrociate le vite di un neonato di sei mesi, nato da padre marocchino e madre originaria della Guinea equatoriale, e di un argentino destinato a diventare una leggenda del calcio.
D’altronde quante potevano essere le possibilità che una foto del genere, che ritraeva il futuro otto volte Pallone d’Oro e il suo successore in maglia blaugrana, fosse realmente stata scattata?
Tanto più cheall’epoca, nessuno poteva immaginare che questo bambino sarebbe diventato quello che è ora, e onestamente non si poteva nemmeno sapere che Messi sarebbe diventato quello che è diventato.
Un fortunato caso, “una possibilità su un milione che possa accadere”, ha detto l’autore delle foto Monfort, un incrocio magico di destini immortalato su pellicola.
E tale scatto è rimasto nascosto per anni, prima che la profezia contenuta in esso si avverasse, con Lamine Yamal che sta trascinando la Nazionale spagnola a suon di dribbling durante Euro2024.
In quello che da molti è stato già definito il battesimo di Yamal da parte di Messi, come se un photo shoot per un calendario si fosse trasformato in una cerimonia rituale di passaggio di consegne fra i due fuoriclasse del Barcellona di ieri e di oggi.
Alla fine di questa piccola tenera storia vi chiedo: caso fortunato, coincidenza o destino?
Fate voi, tanto il risultato non cambia.
Umberto Baldo
PS: Già adesso chi allena Yamal è entusiasta di lui. Xavi ha detto che «è un giocatore che può segnare un’era nel calcio», mentre secondo l’allenatore della Spagna, Luis de la Fuente “sembra sia stato toccato dalla bacchetta magica di Dio: è diverso dagli altri”. Il Barcellona indubbiamente punta molto su di lui, tanto da aver inserito nel suo contratto (rinnovato l’anno scorso fino al 2026) una clausola rescissoria da un miliardo di euro: vuol dire che, per avere la certezza di acquistarlo, una squadra dovrebbe pagare quella cifra.
Ma questa per me è la parte meno romantica, meno nobile del calcio.