20 Gennaio 2021 - 9.49

La montagna bellunese protesta contro le chiusure con un flash-mob

Da Malga Ciapela, sulle pendici della Marmolada, al lago di Alleghe, da Falcade a Zoldo e Selva di Cadore, le località turistiche e sciistiche dell’Agordino e dello Zoldano, sulle Dolomiti bellunesi hanno promosso ieri in contemporanea un falsh mob di operatori turistici e negozianti per chiedere certezze sui ristori del Governo, dato il prolungamento della crisi pandemica.
    “Tutti uniti per dare voce al grave disagio che sta vivendo la montagna – dichiara una delle organizzatrici – e per sensibilizzare di fronte al disastro economico in cui versa la montagna con i suoi abitanti”.

Con le loro macchine hanno riempito i parcheggi destinati ad accogliere i turisti alla base dei impianti da sci, altrimenti vuoti a causa delle disposizioni del Dpcm, e con esse hanno composto gli slogan ‘lavoro’ e ‘ristori’.
    “Non possono arrivare i turisti pur con gli alberghi aperti, non arrivano ristori, ritardo nella cassa integrazione e la disoccupazione per molti è finita – fanno sapere – l’importanza dell’argomento filiera del turismo non va sottovalutata, dietro ci sono intere famiglie”. (ANSA).
   

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