La Provincia punta sulla comunità energetica. Negro: “38 impianti fotovoltaici sui tetti delle scuole”

L’energia verde ha un nome: si chiama Comunità Energetiche Rinnovabili (CER in sintesi).
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Un nuovo modo di pensare l’energia, non più come utilizzatori passivi ma come produttori: se ne è parlato oggi pomeriggio in Provincia, grazie ad un incontro voluto e organizzato dalla Regione Veneto che con la Provincia di Vicenza ha intrapreso con decisione la strada della transizione energetica con obiettivi ambiziosi: incrementare le rinnovabili, ridurre le emissioni, migliorare l’efficienza energetica.
“La Regione Veneto è partita per prima e ha subito creduto nelle Comunità Energetiche Rinnovabili -ha esordito Roberto Marcato, assessore regionale con delega allo Sviluppo Economico e all’Energia– con il risultato che oggi risultiamo i primi in Italia per rapporto tra comunità energetiche e abitanti. La comunità energetica è uno strumento fondamentale per produrre energia pulita da fonti rinnovabili , per combattere la povertà energetica, per produrre energia e farlo ad un costo sostenibile.”
Per avvicinare i cittadini, le aziende e gli enti pubblici al mondo delle CER, è stato oggi presentato il portale Veneto Verde Energia, strumento di comunicazione e di condivisione e punto di riferimento per tutti coloro che vogliono far parte del cambiamento.
La Provincia di Vicenza vuole essere protagonista di questa trasformazione con la creazione di una propria Comunità Energetica Rinnovabile, illustrata dal consigliere provinciale con delega all’Ambiente Filippo Negro. “Un’iniziativa concreta -ha sottolineato Negro- che prevede l’installazione di 38 impianti solari fotovoltaici su altrettanti edifici scolastici, in modo da produrre energia pulita, ridurre i costi per le scuole e gli enti pubblici, abbattere 3.000 tonnellate di CO₂ all’anno e generare un fondo per nuovi progetti con finalità sociale sul territorio.”
Lo studio preliminare realizzato da Marco Bianchi di Sinergia, consulente della Provincia, valuta che questa operazione valga circa 7 milioni di euro, per un totale di 5.000 kW. Ogni impianto è in grado di coprire le necessità energetiche dell’istituto scolastico e di produrre energia da immettere nel mercato, a disposizione di altre utenze della Provincia o altre strutture comunali che partecipano alla comunità energetica. La scelta di utilizzare i tetti delle scuole non è casuale: in primis, gli edifici scolastici degli istituti superiori sono proprietà della Provincia; in aggiunta, la normativa sulle comunità energetiche prevede l’erogazione di incentivi che devono essere dedicati a progetti sociali e ambientali, che verrebbero quindi realizzati e sviluppati da e con le scuole.
Quanti ai tempi di realizzazione, “stiamo lavorando alla costituzione della Fondazione, che è il soggetto che dovrà poi realizzare gli interventi -precisa Negro- successivamente ci occuperemo di individuare i fondi necessari. Contestualmente, con gli uffici tecnici stiamo facendo le verifiche sui tetti delle scuole dove andrebbero installati gli impianti, per una indagine accurata. Obiettivo è di partire con una prima parte di impianti già dall’estate 2026.”.