La road map di Rucco alla maggioranza
Le elezioni a Verona hanno segnato un cambio di passo anche nella politica vicentina. Il day after ha visto diversi passaggi che vanno letti ed interpretati come una road map non scritta, ma chiara, negli appuntamenti che segnano le tappe che ci separano dalla primavera del 2023 quando anche l’Amministrazione Rucco andrà alla prova del voto.
Dal Centrosinistra arrivano segnali contraddittori: Otello Dalla Rosa mette a terra una sequenza che rompe il silenzio dell’opposizione, prima costituisce la sua nuova associazione – Per una Grande Vicenza – in cui raccoglie le voci più indipendenti della sua area politica, poi costituisce un nuovo gruppo consiliare e si separa dal Partito Democratico, anche se non si registrano – almeno pubblicamente – polemiche e veleni sulla rottura.
Sembra una separazione consensuale ma pochi ci credono.
Successivamente Federico Formisano lancia un appello all’unità e chiarisce che se il candidato sindaco contro Rucco sarà Possamai non ci sarà bisogno di Primarie e che la rottura di Dalla Rosa & friends potrebbe essere una versione aggiornata del campo largo per attrarre consenso al centro degli schieramenti, infine i consiglieri Pupillo e Selmo chiudono – per il momento – le uscite dell’opposizione con un attacco frontale alla maggioranza e in particolare a Rucco sulle politiche per la sicurezza, ritenute blande ed inefficaci.
Sul fronte opposto si registra l’uscita a sorpresa di Joe Formaggio, che lancia un appello per la convocazione di un tavolo politico per le elezioni di Vicenza agitando lo spauracchio della candidatura – a suo avviso pericolosa per il Centrodestra – di Giacomo Possamai.
Al suo appello rispondono solo in due, i consiglieri del Centrosinistra, che ringraziano Joe per le belle parole sul capogruppo dem in Regione, ma che in realtà utilizzano l’assist involontario di Formaggio per accusare Rucco di essere al guinzaglio dei partiti e il Coordinatore veneto di FdI, Luca De Carlo, che cerca di mettere una pezza all’irritualità dell’outing dell’ex sindaco di Albettone, salvo poi approfittarne per provare a stanare Francesco Rucco sulla sua ricandidatura.
Silenzio da Rucco, silenzio dalla Lega, silenzio da Forza Italia, silenzio dai leader vicentini di FdI.
Passa qualche giorno e si apprende dalla stampa locale che il sindaco di Vicenza ha convocato i capi politici della sua maggioranza per un confronto sul lavoro svolto in questi anni e per prepararsi ai programmi ed agli appuntamenti futuri.
Questa la cronaca. Resta da capire cosa effettivamente si stia muovendo da una parte e dall’altra.
A sinistra vi sono evidentemente spinte contrapposte alla ricerca di un candidato sindaco che al momento non si è individuato, perché fonti interne ai dem danno Possamai più divisivo di quanto la narrazione del Centrosinistra faccia credere, in più l’incognita Dalla Rosa potrebbe essere l’area politica da cui esprimere un candidato sindaco diverso sfuggendo così sia al rebus delle Primarie, che all’ipotesi di acclamazione dall’alto di Possamai. In sostanza l’ex candidato sindaco del Centrosinistra si terrebbe le mani libere almeno al primo turno e raccoglierebbe il consenso di chi non voterebbe nè Rucco nè Possamai, ritenuti entrambi espressione dei partiti. È una tesi diffusa su cui corrono le fantasie di molti.
Dal lato del Centrodestra sembra che Rucco abbia imboccato la stessa strada di Sergio Giordani a Padova, fa orecchie da mercante a chi gli chiede di esplicitare la sua ricandidatura e mette al lavoro la squadra con cui ha governato questo mandato ed attraversato il dramma della pandemia.
La sensazione è che di candidatura di Rucco si parlerà molto, ma si deciderà poco, nei prossimi mesi, perché se la road map giusta è quella che ha portato Giordani a stravincere a Padova è facile che il Primo Cittadino di Vicenza ne segua la scia. Si parla del lavoro fatto e di quello da fare, concentrati su Pnrr vicentino e sulla gestione del presente e dell’immediato futuro, sul racconto della città di Rucco, alternativa a quella di Variati e del Centrosinistra.
Del resto il sindaco di Vicenza sa di essere il punto di sintesi della sua maggioranza, che va dalla destra di FdI ai suoi civici, per definizione fuori dai partiti, ad una Forza Italia che si sta riproponendo come custode politico dell’area centrista. Senza di lui il rischio dell’implosione della maggior diventa una certezza. Rucco lo sa e la road map è la sua, non certo quella dei partiti. Ne sa qualcosa Luca Zaia, ne sa qualcosa Mario Draghi.