La testimonianza di Camelia Matatia, “l’Anna Frank romagnola” al Montagna
Giornate intense quelle a Vicenza per lo scrittore Roberto Matatia, che ieri sera ha incontrato nell’aula magna dell’Istituto Montagna gli studenti del serale e stamane i ragazzi dell’Istituto tecnico per geometri e dell’Istituto professionale (circa 500 studenti in tutto), e oggi pomeriggio oltre 300 iscritti ai sindacati dei pensionati di Cgil Cisl e Uil di Vicenza e provincia al palazzo delle opere sociali.
Un passato da imprenditore a Faenza per Matatia (di origine ebraica), che dopo aver ricevuto da un anziano le lettere frutto di un rapporto di amicizia con una sua seconda cugina 16enne mai tornata dal campo di concentramento, ha deciso di scrivere “I vicini scomodi, storia di un ebreo di provincia di sua moglie e dei suoi tre figli negli anni del fascismo”. Un libro che offre uno spaccato più che realistico della vita da “paria” che dovettero passare le famiglie di religione e origine ebraica anche in Italia a causa delle leggi razziali fasciste. Esistenze molto spesso vissute nel terrore e spezzate nei campi di concentramento in Germania.