Lane Rucco Vicenza
Francesco Rucco ha scelto San Pietro Introgogna per lanciare la sua sfida ai contendenti alla guida della città. Lo fa dal punto più lontano dal Centro e alza il vessillo della fine delle periferie intese come luoghi marginali della politica. Dietro questa scelta c’è un pensiero che, in nuce, aveva già descritto nell’intervento finale di THINK! nel novembre scorso, aprendo ad una visione che rompe uno schema che i suoi avversari non hanno ancora colto. O che fingono di non vedere, assecondati da una cronaca prevalente che ha già deciso di non notare.
La periferia, nel racconto di Rucco e del Centrodestra, non esiste, è un non luogo che ha funzioni e caratteristiche diverse dal Centro, ma non è secondo ad esso. Un passaggio di approccio amministrativo nuovo per Vicenza che restituisce dignità e protagonismo ai quartieri che il Centrosinistra continua a percepire come marginali e che paternalisticamente utilizza come mezzo di propaganda per provare a dimostrare che il Centrodestra trascura. Una riflessione “alta” che descrive una delle differenze tra le anime in campo. Da una parte Rucco che vive a Bertesina e inizia la sua corsa da San Pietro in Trigogna, dall’altra il principale avversario che parla delle periferie da una terrazza del Centro. Ancora una volta il progressismo della ZTL che guarda al territorio con lo stesso trasporto della scienza che studia con il telescopio quello che succede in città. Due approcci che fanno pensare.
Ieri intorno a Francesco Rucco c’era la sua maggioranza e c’era la sua Giunta, i corazzieri di Sala Bernarda che lo hanno accompagnato in questi cinque anni. Assente giustificato Silvio Giovine, per qualcuno la notizia del giorno, in realtà l’argomento dello staff di Possamai che passa la velina alla stampa amica pronta a descrivere questa assenza come punto di debolezza del sindaco. Il quale, al contrario, presenta la sua campagna elettorale con uno slogan che mette al centro l’unità della sua coalizione, il simbolo del filo di lana che collega i quartieri della città, le anime del centrodestra, le cose fatte e le cose che restano da fare. Con una R di Rucco che assomiglia sorniona a quella del Lanerossi, perché la passione del sindaco per la squadra cittadina è nota e tatuata sul suo braccio.
Giacomo Possamai, dall’altra parte del fronte, ribattezzato Neverhecan dal Centrodestra, lancia le sue idee sull’ambiente, descrivendo una situazione vicentina da Day After confuso tra inquinamento di aria e di acqua, mandando un messaggio in bottiglia ad AGSM-AIM dove conta sulla nuova governance che gli è affine (il presidente Testa è un ex parlamentare del PD), lasciando intendere che se lui sarà sindaco la multiutility sarà protagonista della rinascita ambientale della nostra città e vivremo tutti meglio. Nel servizio di una tv locale dedicato alla sua presentazione si vedono giornalisti e militanti, oltre alla silhouette nota di Jacopo Bulgarini D’Elci impegnato a fotografare Possamai. Un ritorno a casa dopo l’esperienza senese di Portavoce del Sindaco, forse giunta alla fine.
Sono cronache di un fine settimana da campagna elettorale che descrivono già i primi segnali delle differenze tra i due candidati su cui probabilmente si polarizzerà il voto, il silenzio imbarazzato di un Terzo Polo in cerca d’autore e sparito dalla geografia politica della città, i candidati sindaci Cicero e Zoppello non pervenuti. Per oggi il Lane Rucco Vicenza detta l’agenda.