Lavoro, da domani sospeso il Reddito di Cittadinanza per 2.141 veneti, il commento dell’assessore Donazzan
“Aiutare le persone significa accompagnarle verso il lavoro, offrendo loro gli strumenti per raggiungere l’autonomia economica, anche attraverso percorsi di formazione professionale. Per questo il mese di luglio rappresenta un punto di svolta per le politiche italiane di sostegno al reddito”.
Lo afferma l’Assessore regionale al lavoro Elena Donazzan che coglie l’occasione del passaggio temporale alla nuova misura per illustrare la situazione in Veneto rispetto al tema oggetto di dibattito in questi giorni.
Come previsto dalla Manovra di bilancio 2023, alcuni beneficiari del Reddito di cittadinanza hanno ricevuto l’ultimo pagamento questo mese. INPS ha inviato specifiche comunicazioni a queste persone, specificando che il sussidio si esaurirà a partire da agosto. Tra questi, 2.141 si trovano in Veneto. Tuttavia, altre categorie di beneficiari continueranno a percepire il Reddito di cittadinanza fino alla fine dell’anno.
Tali modifiche emergono dalla conversione in legge del Decreto Lavoro n. 48 che prevede di sostituire il reddito di cittadinanza con nuove misure di sostegno, tra cui l’Assegno di inclusione, in vigore dal gennaio 2024, e un sussidio da 350 euro al mese a partire da settembre 2023, volto a supportare la formazione e il lavoro.
Il mese di agosto rappresenta un periodo di transizione, che segna, dunque, l’avvio del “Supporto per la formazione e il lavoro” (SFL).
“Questo strumento è destinato a sostenere gli ex beneficiari del Reddito di cittadinanza ‘occupabili’ con un reddito familiare fino a 6.000 euro. Una condizione molto importante è che il sussidio, pari a 350 euro al mese per un massimo di 12 mesi, sarà erogato a condizione della partecipazione a programmi di formazione e progetti di pubblica utilità” precisa l’Assessore Donazzan.
Nelle prossime settimane, i Centri per l’impiego della Regione del Veneto, sulla base delle informazioni rese disponibili dalla piattaforma nazionale, saranno impegnati a contattare coloro che rientrano nella categoria degli “occupabili”. L’obiettivo è aggiornare il patto di servizio, che prevede l’attivazione presso tre agenzie per il lavoro e l’avvio ai percorsi di politiche del lavoro e formative disponibili nell’ambito della programmazione regionale, in particolare i percorsi del programma GOL (Garanzia occupabilità lavoratori).
L’attivazione garantisce il diritto al sussidio di sostegno, che sarà retroattivo dalla data della richiesta. Importante sottolineare che questo sostegno è individuale, quindi, se impegnati nei percorsi, anche più persone nella stessa famiglia possono beneficiarne.
A partire dal 1° gennaio 2024, entrerà in vigore l’Assegno di inclusione. Questa nuova misura di reinserimento lavorativo e lotta alla povertà è riservata ai nuclei familiari in cui è presente un minore, una persona oltre 60 anni o con disabilità. Questo passaggio fondamentale è finalizzato al contrasto della povertà, della fragilità e dell’esclusione sociale attraverso percorsi di inserimento sociale e lavorativo.
“In questo quadro di cambiamenti significativi – conclude Elena Donazzan – l’impegno dell’amministrazione regionale, dei propri CPI e dell’INPS, è quello di garantire che le transizioni avvengano nel modo più fluido possibile, minimizzando l’impatto su coloro che attualmente percepiscono il Reddito di cittadinanza”.