Le attività di bonifica per la tutela dell’ambiente e della salute dei cittadini
Un evento che può causare una contaminazione ambientale e mettere a rischio la salute dei cittadini deve essere comunicato agli enti preposti: il Comune, la Provincia, la Regione e il Prefetto.
Questi, insieme ad Arpav, l’Agenzia Regionale per la Prevenzione e la Protezione Ambientale, e alle aziende Ulss, qualora si riscontri un rischio sanitario, eseguono controlli sul sito dove è avvenuto il possibile evento di rischio.
La bonifica di siti contaminati, infatti, riveste un ruolo strategico nella pianificazione territoriale perché consente il recupero di aree compromesse da fenomeni di contaminazione, che possono potenzialmente mettere a rischio l’ambiente e la salute dei cittadini.
Dopo la comunicazione dell’evento di rischio, viene avviata un’indagine preliminare per verificare la presenza di sostanze potenzialmente inquinanti e il loro livello di concentrazione, che viene confrontato con i valori stabili dalla normativa, ossia i valori concentrazioni soglia di contaminazione (CSC).
Se non sono presente sostanze inquinanti o se la loro concentrazione è inferiore ai valori di legge, il sito non viene dichiarato contaminato, ma il Comune e la Provincia possono organizzare attività di verifica e controllo sull’area nei quindici giorni successivi.
Se, invece, le concentrazioni delle sostanze inquinanti superano i valori stabiliti dalla normativa, entro trenta giorni, dovrà essere presentato un piano di caratterizzazione, che identifica tutte le attività produttive susseguitesi, nel tempo, su quel territorio e ricostruisce gli eventuali fenomeni di contaminazione ambientale e i possibili rischi per la salute dei cittadini.
Questo documento viene vagliato dal Comune, la Provincia di Vicenza ed Arpav, attraverso la Conferenza di Servizi, ed approvato, se conforme ai requisiti di legge.
Nei sei mesi successivi all’approvazione, verrà realizzata anche un’analisi di rischio, che permette di valutare se sostanze potenzialmente inquinanti si trovano nel suolo, sottosuolo o nelle acque sotterranee.
Se viene riscontrato un rischio ambientale o per la salute dei cittadini, dovrà essere presentato un progetto di bonifica o di messa in sicurezza operativa.
Questo progetto specifica tutti gli interventi da eseguire per eliminare le sostanze inquinanti o ridurne le concentrazioni e deve essere sottoposto a valutazione tecnica da parte del Comune, Provincia ed Arpav, che possono chiederne anche modifiche o integrazioni, prima della sua approvazione.
Una volta che il progetto viene approvato, la bonifica o la messa in sicurezza operativa deve essere immediatamente eseguita.
A bonifica conclusa, è competenza di Arpav realizzare una verifica delle attività e dichiarare la bontà tecnica degli interventi realizzati, a seguito della quale la Provincia di Vicenza rilascerà un certificato di avvenuta bonifica.
Questi interventi di risanamento vengono realizzati e finanziati dal soggetto responsabile dello stato di inquinamento del sito, che può essere un privato o un’azienda.
Qualora però il responsabile non sia identificato, è competenza della Provincia attivare procedure che ne consentano l’individuazione e la successiva comunicazione degli obblighi di esecuzione e pagamento delle attività di bonifica o messa in sicurezza operativa.
Attualmente la Provincia di Vicenza, in supporto ai Comuni del territorio e in collaborazione con Arpav, sta seguendo oltre 100 procedimenti di bonifica, finalizzati non solo al recupero di siti contaminati da sostanze inquinanti, ma anche alla salvaguardia dell’ambiente e della salute dei cittadini.
Per chi volesse approfondire: