17 Maggio 2021 - 11.00

Le dieci peggiori cose della DAD: parla una studentessa al limite…

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di A.A. (studentessa di un liceo di Vicenza)

Il tema della Didattica a Distanza ha coinvolto e coinvolge la maggior parte degli studenti italiani. Diverse sono le opinioni a riguardo, chi la predilige e chi proprio la detesta. Si può dire che appartengo, senza ombra di dubbio, a quest’ultima categoria.

Ecco presentate le peggiori cose che la DAD ha da offrirci:

  • La connessione: il pilastro che sostiene questa modalità di didattica, nota per saltare nei momenti meno opportuni interrompendo prontamente a metà la frase più importante della spiegazione e per andare a scatti facendo sembrare il professore un nuovo rapper emergente
  • Distrazione da cellulare e internet: cosa c’è di più invitante dello schermo del cellulare che si illumina? Si inizia sempre con una semplice notifica che avete l’urgenza di leggere e non si sa come ci si risveglia un’ora dopo realizzando di averla passata a scorrere post su Instagram o guardando video di Tiktok, lo stesso vale per quella partita o serie tv lasciata in sospeso
  • Nessun contatto umano: forse l’aspetto più condiviso tra i ragazzi, non poter parlare faccia a faccia con i nostri compagni o insegnanti, non poter fare battute e ridere insieme come si faceva in presenza, vedersi all’entrata e all’uscita da scuola, farsi notare dalla ragazza o dal ragazzo che vi piace della classe a fianco. Invece ci si ritrova in pigiama a casa a raccontare i problemi al gatto come fosse il nostro psicologo
  • Le verifiche: premettendo che secondo gli insegnanti noi da casa copiamo, sempre e comunque, ci mettono nelle condizioni di non poter fare una verifica senza farlo. In questo periodo ne ho sentite di tutte e di più: verifiche a tempo, domande sui minimi dettagli degli argomenti che neanche con il libro davanti riesci a rispondere, interrogazioni bendati e rivolti di spalle, perché sicuramente in questa maniera riusciamo a pensare al meglio e a sentirci a nostro agio e chi più ne ha più ne metta
  • Mal di testa: un punto decisamente sottovalutato, per chi come me soffre di problemi di vista ma anche per chi non ne soffriva prima e adesso si ritrova a provare i rimedi della nonna per ovviare al problema. Stare al computer così tante ore ogni giorno non si può certo definire una cosa salutare, soprattutto per una generazione come la nostra cresciuta con i cellulari ed è già attaccata ad essi per troppo tempo
  • Nessun movimento: sempre per la rubrica “la DAD fa male alla salute” credo che uno dei maggiori problemi sia il fatto che ci impigriamo. Lo so che stare a casa e non doversi vestire, preparare e uscire è molto più comodo, ma si sa che meno si fa meno si farebbe, quindi senza stimoli che ci fanno uscire di casa finiremo per non volerlo più fare neanche quando ci sarà concesso
  • L’ansia del microfono acceso: questo forse il più divertente e protagonista delle peggiori gaffe degli ultimi due anni. Vi sarà sicuramente capitato di commentare la scelta di stile del prof, litigare con vostro fratello, fare il verso a qualcuno controllando assiduamente che il vostro microfono fosse spento.
  • Famiglia che si intromette: un classico. Arriva l’ora dell’interrogazione e puntualmente tutti i vostri familiari hanno bisogno di chiederti qualcosa o peggio, vostra madre decide che è l’ora di passare l’aspirapolvere in camera vostra, i fratelli cominciano a litigare, il cane irrompe nella stanza abbaiando e l’unica cosa che vi rimane da fare è spegnere il computer rassegnandovi
  • Inquadrature equivoche: la mia preferita. Suppongo vi sia capitato di iniziare a guardare i vostri compagni con la telecamera accesa e notare alcuni particolari divertenti e non, come outfit da serata in discoteca, colazioni in primo piano con tanto di masticazione a bocca aperta, scaccolamenti (sì, è capitato), persone che passano sugli sfondi dei compagni (o dietro di te) ecc…
  • Compagni a cui piace la DAD: decisamente l’aspetto peggiore! La cosa più fastidiosa in tutto questo sono i ragazzi che preferiscono la DAD, forse condizionati da questo clima terroristico, diventano succubi della situazione, senza voglia di fare o tornare alla normalità
  • “Tanto non avete niente da fare”: questa è LA frase dell’anno, sentita e risentita e diventata la migliore scusa dei professori per poterci riempire di compiti dalla mattina alla sera perché… tanto… uscire non si può uscire, quindi tanto vale privarci direttamente di qualsiasi forma di interazione sociale o tregua

Non nego che la cosa mi entusiasmasse all’inizio, finché si trattava di una novità, ma adesso basta!

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