25 Marzo 2025 - 15.38
Le storie straordinarie di Martini ed Allan Poe

ISCRIVITI AL CANALE WHATSAPP DI TVIWEB PER RIMANERE SEMPRE AGGIORNATO CLICCA QUI “Le storie straordinarie”. Alberto Martini ed Edgard Allan Poe” , la mostra in corso a Palazzo Foscolo a Oderzo (TV), che ha fatto riscoprire al grande pubblico la straordinaria figura e l’arte visionaria di Alberto Martini (Oderzo 1876 – Milano 1954), verrà prorogata fino al 21 aprile. Le oltre 120 opere riunite nell’occasione, molte delle quali ritrovate presso collezionisti privati ed eredi e difficilmente visibili altrimenti, hanno permesso di mettere a fuoco, come mai prima, l’animo più onirico dell’artista opitergino, pittore ma soprattutto straordinario illustratore di opere letterarie, raffinato esponente dell’arte simbolista e precursore del surrealismo, capace di incidere – con i suoi raffinati e misteriosi disegni – nell’immaginario del Novecento. In particolare l’esposizione” promossa dalla Fondazione Oderzo Cultura con l’organizzazione generale di Villaggio Globale International e curata da Paola Bonifacio e Alessandro Botta – nell’ambito delle celebrazioni per i 70 anni dalla morte dell’artista con il coordinamento scientifico di Carlo Sala – pur ricostruendo tutto il percorso artistico di Martini, ha il suo tema centrale in quello che è considerato il capolavoro martiniano, ovvero gli splendidi disegni a china dei Racconti di Edgar Allan Poe, mai riuniti in così alto numero.Il lato oscuro e tenebroso di Martini ha trovato nella narrazione di Poe l’universo e la dimensione perfetti. Il grande successo di critica dell’esposizione di Oderzo, di cui hanno scritto i principali giornali nazionali – Sette del Corriere della Sera, il Venerdì di Repubblica, La Domenica del Sole 24 Ore, Robinson di Repubblica, Alias del Manifesto, Il Domani, ecc. – ha dato nuova linfa a un artista fin troppo dimenticato, che ebbe una dimensione europea nelle sue esposizioni e frequentazioni . Cresciuto nella provincia di Treviso, assiduo frequentatore della Venezia del tempo e della Biennale Arte alla quale parteciperà dal 1897 per 14 edizioni consecutive, Martini fu costantemente in giro per l’Europa, invitato ad esporre a Monaco, Berlino, Bruxelles, Londra e Parigi, ove risiederà dal ‘28 al ‘34 nel quartiere di Montparnasse, dedicandosi a sviluppare il proprio linguaggio surrealista; per poi trascorrere infine gli ultimi vent’anni a Milano.Un’arte enigmatica dunque, carica di simboli e onirica quella di Alberto Martini, che si era nutrita di un immaginario di morte, ma anche di una sensualità tardo-romantica e decadente, per poi inoltrarsi nel mondo dell’inconscio non abbandonando mai il sogno; un’arte capace di stupire per la genialità d’invenzione e per una fantasia sorprendente e inquieta. Scriverà Martini “L’arte è vivo sogno – estasi sublime – cieco chi non la sente – impotente, morto (…)”.E ancora in “Vita d’artista” rivolgendosi direttamente al lettore: “(…)Ricordati che vero è solo la nostra arbitraria visione della vita (…) pensa e ripensa che ogni uomo fatalmente vede ogni cosa in modo diverso, poiché ogni cosa è come uno specchio dove si riflette la nostra anima, e le nostre anime sono tutte differenti”. Ogni disegno di Martini lenticolare, ricchissimo di particolari e di richiami, apre mille porte dell’anima, mille dimensioni da scrutare e in cui perdersi.La proroga della mostra “Le storie straordinarie” sarà un’occasione imperdibile per quanti non hanno ancora avuto modo di entrare nell’universo multiforme di Martini. |