Legge contro il “cibo in provetta”, Arav: “Un risultato degno di un Paese civile”
“La civiltà umana è stata costruita sull’allevamento degli animali sin dall’inizio dell’età del bronzo, più di 5000 anni fa, fino a diventare il fondamento della sicurezza alimentare per le società di oggi. La zootecnia è il metodo comprovato da millenni per creare un’alimentazione sana e mezzi di sussistenza sicuri, una saggezza profondamente radicata ovunque nei valori culturali. L’allevamento sostenibile fornirà anche soluzioni per l’ulteriore attuale sfida, rimanere all’interno della zona operativa sicura dei confini del pianeta Terra, l’unica che abbiamo”. Poche righe, contenute nella Dichiarazione di Dublino degli Scienziati sul ruolo sociale della zootecnia, che descrivono chiaramente quanto importante sia il risultato raggiunto ieri in Parlamento con l’approvazione della legge contro il cibo artificiale.
Arav, l’Associazione regionale allevatori del Veneto, è soddisfatta del risultato raggiunto, frutto anche dell’impegno condiviso promosso da Aia, per salvaguardare il patrimonio agroalimentare nazionale, nonché l’economia dei territori, dove operano allevamenti che non si limitano a produrre, ma anche a custodire il territorio, nel massimo rispetto dell’ambiente e del benessere animale.
“La legge licenziata ieri dal Parlamento – commenta il presidente di Arav, Floriano De Franceschi – era molto attesa e va nella direzione del principio di precauzione, ampiamente sostenuto anche dai cittadini, attraverso una petizione che è stata votata in molti ordini del giorno di Regioni e Comuni, frutto di decisioni attentamente valutate ed approfondite. Rattrista quanto accaduto ieri ai partecipanti del sit-in pacifico organizzato da Coldiretti di fronte a Piazza Colonna a Roma. Alcuni parlamentari hanno messo in scena una grave provocazione, issando cartelli con scritte offensive rispetto al mondo agricolo e degli allevatori”.
Il risultato, comunque, è andato nella direzione del buon senso. “Non può che essere grande la soddisfazione – conclude il presidente De Franceschi – per l’esito positivo del voto finale alla Camera dei deputati sul disegno di Legge che introduce in Italia il divieto di produrre e commercializzare cibi a base cellulare per uso alimentare o per mangimi animali. Credo sia irrispettoso quanto avvenuto nei confronti del presidente nazionale Coldiretti Ettore Prandini e del segretario generale Vincenzo Gesmundo, che anche in questa occasione ci hanno messo la faccia nel sostenere le ragioni di agricoltori ed allevatori italiani, con alle spalle milioni di firme di cittadini, per difendere il loro diritto alla salute ed a continuare a nutrirsi di cibi di qualità. Dobbiamo essere orgogliosi del risultato ottenuto e continuare a lavorare per il nostro Veneto e per l’Italia, per crescere nel segno del buon cibo”.