“L’eredità di Falcone e Borsellino” alla Fondazione Studi Universitari
La mostra fotografica “L’eredità di Falcone e Borsellino” inaugura il progetto “Educazione alla legalità”, che si svilupperà fino a marzo 2020, con l’obiettivo di continuare poi fino al 2022. Un progetto che, per la sua valenza e la ricchezza di contenuti, si presenta unico nel suo genere in tutto il Veneto. Un progetto concepito nel solco della Carta costituzionale, che prevede che senza legalità non ci possa essere sana crescita economica e, di conseguenza, nemmeno una pace sociale.Curata dal Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca e dall’agenzia di stampa Ansa, con la collaborazione del Comune di Vicenza e il patrocinio della Regione Veneto e della Provincia di Vicenza, l’esposizione verrà inaugurata martedì 1 ottobre 17.30 nella sede della Fondazione Studi Universitari di Vicenza in viale Margherita 52 a Vicenza alla presenza del sindaco Francesco Rucco e della presidente della quarta commissione consiliare “Sviluppo economico e attività culturali” Caterina Soprana. Parteciperanno inoltre, come ospiti, Fiammetta Borsellino, figlia del giudice Paolo Borsellino, Luciano Tirindelli agente della scorta di Giovanni Falcone, Francesco Trotta presidente associazione Cosa Vostra.La mostra rappresenta uno dei momenti più significativi dell’intero progetto. Accanto alle immagini verranno riportati alcuni pensieri dei due magistrati, che rappresentano un lascito etico, un forte esempio di impegno civile, soprattutto per i giovani. Attraverso questa scelta, l’amministrazione comunale ha inteso attivare una memoria emotiva collettiva che consenta di incidere positivamente nella diffusione di quei valori sanciti dalla Costituzione, cercando di far sedimentare nelle nuove generazioni gli insegnamenti di Giovanni Falcone e Paolo Borsellino, evitando la retorica delle commemorazioni.”Quella che presentiamo oggi è una mostra di alto significato che coinvolge le giovani generazioni a cui desideriamo continuare a trasmettere ideali e valori – ha spiegato il sindaco Francesco Rucco -. Falcone e Borsellino sono state due figure di riferimento per coloro gli spettatori di quei momenti tragici. In particolare per me Borsellino è stato un riferimento quando ho intrapreso gli studi universitari. La mostra – ha continuato Rucco – ha ottenuto anche il sostegno della Regione Veneto che ha deciso di coprire il 50% delle spese. Un segnale importante, che viene anche dallo Stato, e che ci spinge a continuare il percorso dedicato all’educazione alla legalità e al contrasto del crimine organizzato. Abbiamo iniziato qualche mese fa con la presentazione del libro “Educazione alla Legalità” un libro curato da Pierluigi Granata, colonnello della Guardia di Finanza e criminologo, che collabora alla regia del Progetto, e Francesco Sidoti, professore emerito di Sociologia del diritto all’Università degli Studi dell’Aquila. Dopo questa mostra, proseguiremo con una vasta serie di conferenze mirate all’approfondimento su legalità, sicurezza democratica ed economica, prevenzione e contrasto alla criminalità organizzata e alla corruzione. Temi che costituiscono una previsa e mirata attività di sensibilizzazione dei cittadini, degli studenti e degli Enti Pubblici e Privati interessati verso gli argomenti sopraindicati”.
“Attraverso la realizzazione di tutte queste iniziative il Comune di Vicenza, in maniera innovativa ed organica, si pone in Veneto, se non addirittura nell’intero Nord Est, quale presidio concreto e permanente a difesa della Legalità e per l’educazione civica delle nuove generazioni – interviene la presidente della quarta commissione consiliare “Sviluppo economico e attività culturali” Caterina Soprana -. Obiettivo, questo, che mira ad incidere a livello culturale sulle nuove generazioni, in linea con il pensiero dell’ex magistrato di “Mani pulite” Gherardo Colombo, secondo il quale “la giustizia ha più a che fare con l’educazione che con i tribunali…”. Con questa mostra, vogliamo rivolgerci ai giovani, coinvolgendo le scuole, per trasmettere loro almeno in parte la portata che quei fatti terribili ebbero nella nostra storia recente, cercando di instillare il concetto che la corruzione è una malattia sociale, da combattere (come insegna il Presidente ANAC Raffaele Cantone) con un nuovo modello culturale fondato sull’etica delle regole e del merito”.E’ poi intervenuto Silvio Fortuna, presidente della Fondazione Studi Universitari di Vicenza che ha sottolineato come la sede dell’università sia sempre più aperta ai cittadini.Iniziative nel triennio 2019-2022Parallelamente alla mostra verranno organizzati, inizialmente fino a marzo 2020, e auspichiamo nell’arco del triennio 2019-2022, in collaborazione con diverse Università, tra cui quelle di Venezia e Padova, un ciclo di conferenze su legalità, sicurezza democratica ed economica, prevenzione e contrasto alla criminalità organizzata e alla corruzione.Sono già in programma alcune presentazioni di libri le cui date sono ancora in fase di definizione: “Mafia come M. La criminalità organizzata spiegata ai ragazzi”, con pre e post-fazione di Franco La Torre, figlio dell’on. Pio La Torre, e Attilio Bolzoni; “Confiscateli. Storia di mafie e di rinascite”, di Francesco Trotta, presidente associazione Cosa Vostra; “Ho visto cose”, di Alberto Pierobon, assessore Regione Sicilia.All’interno di questo percorso saranno inseriti anche momenti artistici, che coinvolgeranno il pubblico in maniera più emotiva e meno didascalica, spettacoli teatrali e cinematografici collaterali.I vari appuntamenti gravitano nell’ambito dello “Scaffale della Legalità”, una rassegna di libri scritti da persone che intendono diffondere la Legalità attraverso l’esempio, ovvero il loro concreto impegno civile e sacrificio personale: Attilio Bolzoni, Andrea Franzoso, Franco La Torre, figlio di Pio La Torre, Alberto Pierobon, Giuseppe Antoci, Francesco Trotta, Petra Reski, per citare alcuni degli autori che interverranno.