9 Maggio 2023 - 10.32

L’incompiuta last minute nei titoli di coda della campagna elettorale by PD

L’incompiuta è il nuovo mantra della campagna elettorale griffata PD.

Ha iniziato ieri Giacomo Possamai parlando delle opere promesse e non realizzate dalla giunta Rucco e assicura una serie a puntate in cui, nel corso dei titoli di coda di questa campagna elettorale tutta plastica e rancori personali, informerà Vicenza riguardo alle incompiute di Rucco.

Che, sia chiaro, ci sono.

Come ci sono in tutte, nessuna esclusa, le amministrazioni precedenti, da Variati – di cui Possamai era capogruppo in consiglio comunale e, prima, Giovanni Diamanti consigliere – a Hullweck, Quaresimin e via a ritroso verso il passato più lontano della politica cittadina.

Ogni sindaco ha il suo alibi, Quaresimin la balcanizzazione della sua maggioranza che lo portò addirittura ad essere sfiduciato, Hullweck il fuoco amico di Manuela Dal Lago e dei suoi artifici d’aula con l’opposizione che, specie nel secondo mandato, gli aveva piazzato i cecchini in casa. Variati dovette affrontare un’alluvione e poi, pur contando su una maggioranza meno litigiosa, venne sedotto dal ruolo di Presidente della Provincia e poi dell’UPI, trascurando, per sua stessa ammissione – e gli va riconosciuta l’onestà politica ed intellettuale – il Capoluogo. Rucco, infine, non ha realizzato tutto quello che aveva promesso, ma, con altrettanta onestà, bisogna ricordarsi che i cinque anni dell’attuale sindaco, sono stati effettivamente azzoppati da due di covid.

E’ successo a lui come a tutti i suoi colleghi di destra, sinistra e civici. Ergo, il giudizio sull’Amministrazione Rucco, in realtà copre tre anni ordinari e due straordinari di emergenza pandemia.

Al contrario di Luca Zaia, che sul covid, anche perchè la salute è una delega assegnata alla Regione, quindi con potere di intervento diretto, ha raggiunto l’apice della sua popolarità dimostrando di essere in grado di gestire un’emergenza come nessuno in Italia, Rucco ha fatto come i suoi colleghi. Ha allestito la Fiera per semplificare la ressa per le vaccinazioni, ha lavorato con la Protezione Civile, gli Interventi Sociali e l’ULSS sul territorio comunale. Insomma ha fatto il suo.

Ma sono stati due anni in cui l’Amministrazione era in emergenza.

E quando sei in emergenza prendi il programma elettorale e lo metti in naftalina finchè la bufera non è passata. Un paio d’anni fa il sindaco prende carta e penna e apre la Fase 2, la chiamò così, spiegando alla città che proprio la pandemia aveva sconvolto i paradigmi e le priorità del 2018, fa un rimpasto in Giunta, si attiva sul PNRR e riparte, lasciando il programma del 2018 nella polvere del passato.

Ma non si può far finta che questo non sia accaduto, così come sulle complessità dei parcheggi non si può dimenticare che venne fatta una gara pubblica, che AIM la perse e che il nuovo gestore ha governato – male – la transizione. Certo Rucco, o l’assessore di riferimento, avrebbero dovuto imporre il rispetto del contratto e far pesare le penali al nuovo gestore, per i disagi che la transizione ha generato agli utenti. Non sappiamo se sia ancora in tempo per farlo, ma un’azione risarcitoria ed esemplare ci starebbe tutta. Perchè politicamente ci sono delle oggettive responsabilità. Tuttavia la ripartenza post covid ha prodotto ritardi più o meno giustificati, ma anche decine di milioni di finanziamenti PNRR di fronte ai quali questa Amministrazione ha risposto con una discreta reattività e oggi Francesco Rucco è il sindaco che, dal Dopoguerra in poi, ha messo a terra il bottino più cospicuo di progetti finanziati che vedremo realizzati nei prossimi due, tre anni. Se sono due, e si fanno bene i conti, arriviamo al mandato pieno del sindaco che alla fine è un 5-2. I due anni da recuperare di attività amministrativa finiscono nel 2025.

Abbracciare la logica della fiction sulle incompiute è una mossa da campagna elettorale last minute in cui si tende a dimostrare l’inadeguatezza di un’amministrazione. Ci sta nella battaglia degli ultimi giorni prima del voto, ma è un altro espediente per nascondere un vuoto progettuale a sinistra di cui, al contrario, si sentirebbe un gran bisogno.

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