Listeriosi ai massimi dal 2007, salmonellosi prima in Italia
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Nel 2023 i casi di listeriosi (2.952) hanno raggiunto in Europa il numero più alto dal 2007 e il trend dei casi relativi al periodo 2019-2023 ha mostrato un incremento statisticamente significativo sia a livello europeo che a livello nazionale. I casi di listeriosi sono associati soprattutto ad alimenti pronti al consumo, come salmone affumicato, carne e prodotti a base di carne, e derivati del latte.
Campilobatteriosi e salmonellosi sono le malattie zoonotiche più frequentemente segnalate nell’uomo in Europa. Nel 2023 sono stati segnalati 148.181 casi di campilobatteriosi, in aumento rispetto ai 139.225 del 2022. Salmonella si conferma come secondo agente causa di malattia a trasmissione alimentare con 77.486 casi in Europa e 3.333 casi in Italia, dove invece rappresenta il primo agente di zoonosi, superando il Campylobacter.
Per quanto concerne i Piani nazionali di controllo negli avicoli, nel 2023 solo 15 Paesi membri, compresa l’Italia, hanno raggiunto il target di riduzione per tutte le categorie produttive, rispetto ai 19 del 2022.
“Questo dato è da intendersi come un segnale di peggioramento rispetto alla situazione dell’anno precedente” ha dichiarato Lisa Barco, Direttrice del Centro di Referenza Nazionale per le Salmonellosi. “Un’analisi del trend di raggiungimento dei target nelle popolazioni avicole, condotta per la prima volta nel presente report, ha permesso di evidenziare come considerando l’intero periodo di applicazione dei Piani nazionali di controllo (2007-2023) si sia raggiunto un decremento significativo della prevalenza europea per i riproduttori Gallus gallus, le galline ovaiole e i broiler. Quando la stessa analisi invece è stata condotta a breve termine (2019-2023) non si sono evidenziate variazioni significative, per quanto concerne la prevalenza dei sierotipi target di Salmonella in nessuna delle popolazioni avicole.”
A seguire, al terzo posto in termini di numero di casi umani vi è Escherichia coli STEC, che ha causato 10.217 casi confermati (+30% rispetto all’anno precedente) e un trend significativo in crescita nel periodo 2019-2023. In relazione alle matrici alimentari, considerando in particolare i prodotti pronti al consumo, lo STEC è stato più frequentemente associato al latte e ai suoi derivati, alla carne e prodotti a base di carne, ma anche ai prodotti da forno.
Nel 2023 sono stati registrati 5.691 focolai di malattia a trasmissione alimentare a livello europeo, con un lieve decremento rispetto all’anno precedente, sebbene siano aumentati i casi ad essi associati (+7,2%) e le ospedalizzazioni (+4,2%). Salmonella, come negli anni precedenti è risultato essere il patogeno che causa il maggior numero di focolai, casi umani, ospedalizzazioni e decessi.
“L’Istituto Zooprofilattico Sperimentale delle Venezie, per il quarto anno consecutivo ha collaborato alla predisposizione del report a supporto di EFSA ed ECDC, partecipando al consorzio ZOE, assieme ad IZS Abruzzo e Molise, IZS Lombardia ed Emilia Romagna, Istituto Superiore di Sanità e all’Agenzia francese per la sicurezza alimentare e ambientale ANSES” ha dichiarato la Dg Antonia Ricci. “Questo report è un esempio concreto di collaborazione multidisciplinare a sostegno dell’approccio ‘One Health’, dal grande valore scientifico, che anno dopo anno contribuisce a rafforzare la cooperazione tra le agenzie europee e gli enti sanitari nazionali, per affrontare le minacce sanitarie in modo integrato”.
L’IZSVe in particolare ha coordinato le attività di validazione dei dati forniti da EFSA, la fase di analisi dei dati di EFSA ed ECDC, la parte editoriale della produzione. Numerosi esperti dell’IZSVe hanno coordinato la stesura del capitolo ‘Salmonella’ per la parte di competenza EFSA e di quello ‘Rabbia’ per la parte di competenza ECDC.