19 Aprile 2021 - 10.38

L’Italia dei proclami senza soluzioni: folle aprire le scuole al 100%

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Non abbiamo mai nascosto le nostre perplessità relativamente alla gestione della scuola in questi lunghi mesi di pandemia da Covid 19.Non abbiamo mai lesinato critiche a certe “alzate di ingegno” tipo i mitici “banchi a rotelle”, che hanno bruciato inutilmente risorse che avrebbero potuto essere meglio impiegate.Non ci siamo mai associati ai gruppi di genitori che hanno trasformato il “tutti in aula” in un mantra. Non abbiamo mai sparato a zero contro la Didattica a distanza, riconoscendo che, data la situazione epidemiologica, ha rappresentato l’unica modalità per non abbandonare i nostri ragazzi.  Abbiamo sempre cercato di comprendere le ragioni che stavano alla base delle scelte compiute dai Governi Conte prima, e dall’esecutivo Draghi adesso.E relativamente al ripristino della didattica in presenza per tutti i ragazzi, solo qualche giorno fa abbiamo detto senza giri di parole che ci sembrava una scelta azzardata.  Non troviamo una particolare soddisfazione nel poter dire “avevamo ragione”, ma purtroppo dobbiamo evidenziare che non sbagliavamo quando dicevamo che portare tutti gli studenti in aula al 100% dal 26 aprile, non potrà che innescare un caos ingestibile.Non lo diciamo solo noi.  Lo dicono i Presidi, che lamentano di non sapere ancora nulla quanto ai ventilati tamponi rapidi da somministrare ai ragazzi, e di non aver avuto alcuna informazione circa il problema dei trasporti, che rappresenta la vera “incognita”, dato che gli assembramenti sui mezzi aumenteranno i rischi di pericolosi focolai.Lo dice la Vice Presidente della Giunta Regionale del Veneto Elisa De Berti, che senza timori dice che portare tutti i ragazzi in presenza a scuola è “impossibile” mantenendo il limite di capienza dei mezzi al 50%. E non ha alcun timore nel ribadire che il solo pensarlo è da folli.Il motivo è addirittura elementare, e sta nel fatto che per trasportare il 100% dei ragazzi servirebbero nel solo Veneto almeno 1.500 autobus in più (sic!), che semplicemente non ci sono, e non è neppure possibile trovarli.Per quanto Mario Draghi sia visto come l’uomo della Provvidenza, ci sembra che al momento non si sia ancora cimentato con la moltiplicazione dei treni e degli autobus!Data la situazione, non ci resta che invitare chi deve decidere alla ragionevolezza.Che non vuol dire fare “marcia indietro”, ma semplicemente prendere atto che stando così le cose, la didattica in presenza al 100% non costituisce un “rischio ragionato”, bensì una ragionevole certezza di un aumento dei contagi.
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