L’Italia diventa tropicale, l’allarme di Coldiretti
La tendenza al surriscaldamento è evidente, anche quest’anno, che si classifica fino ad ora al quinto posto tra i più caldi mai registrati nel pianeta con la temperatura sulla superficie della terra e degli oceani, addirittura superiore di 0,88 gradi rispetto alla media del ventesimo secolo. È quanto emerge dall’analisi della Coldiretti a commento del un nuovo aggiornamento climatico pubblicato da l’Organizzazione meteorologica mondiale (Omm-Wmo), sulla base delle elaborazioni dei dati relativi al primo trimestre 2022 della banca dati Noaa, il National Climatic Data Centre che registra le temperature mondiali dal 1880.
Una situazione preoccupante anche in Italia, dove la temperatura è stata più alta di +0,07 gradi e si colloca al diciottesimo posto a livello nazionale dal 1800, secondo l’analisi della Coldiretti sulla base dei dati Isac Cnr relativi ai primi tre mesi dell’anno che evidenziano peraltro che al nord l’anomalia è stata di ben +0,59 gradi accompagnata peraltro da una grave siccità. “Peraltro, in Italia la classifica degli anni più caldi negli ultimi due secoli si concentra nell’ultimo decennio e comprende nell’ordine – precisa Coldiretti – il 2018, il 2015, il 2014, il 2019 e il 2020. Il cambiamento climatico è stato accompagnato da un’evidente tendenza alla tropicalizzazione che si manifesta con una più elevata frequenza di eventi violenti, sfasamenti stagionali, precipitazioni brevi ed intense ed il rapido passaggio dal sole al maltempo, con sbalzi termici significativi”.
Il ripetersi di eventi estremi è costato all’agricoltura italiana oltre 14 miliardi di euro in un decennio tra perdite della produzione agricola nazionale e danni alle strutture e alle infrastrutture nelle campagne. “L’agricoltura – conclude Coldiretti – è l’attività economica che più di tutte le altre vive quotidianamente le conseguenze dei cambiamenti climatici ma è anche il settore più impegnato per contrastarli”.