L’ordinanza di Zaia: tamponi dai medici di base. “Multe a chi si rifiuta”
Zaia oggi:
“Ho firmato un’ordinanza con la quale rendo obbligatorio per tutti i 3150 medici di base del Veneto l’effettuazione dei test rapidi ai propri assistiti, come previsto dall’accordo nazionale con il Ministero della Salute.
Chi si esime verrà sanzionato. Daremo a tutti i tamponi rapidi, i dispositivi di protezione per poter intervenire sui loro assistiti che hanno sintomi o la necessità di fare un tampone.
Il medico di base diventa ufficiale di sanità
pubblica, per cui potrà decidere la misura della quarantena (che varrà anche per l’Inps) e di fare il tracciamento delle persone che sono state a contatto con il suo assistito. Se queste sono già in carico ad altri medici, dovrà informare i colleghi.
I test, si tratta di tamponi rapidi, potranno essere
fatti a domicilio degli assistiti, o in ambulatorio; se questo risulta poco praticabile, il medico potrà servirsi di spazi concessi dal Comune o dal distretto sanitario.
Sarà la Regione Veneto a fornire i tamponi: per ora è stato calcolato un numero di 180-200mila la settimana. La misura non riguarderà i casi di screening nelle scuole, negli ospedali e nelle case di riposo.
Non è un atto muscolare: abbiamo dovuto fare una mediazione per arrivare all’accordo e qui non
esiste l’obiettore di coscienza. I medici, di cui riconosciamo il sacrificio, sono remunerati.
E’ una rivoluzione: se tutti collaboriamo, complichiamo di meno la vita dei cittadini.
Lo stesso accordo sarà al centro dell’incontro con i 500 pediatri della regione”.