Luca Mercalli a Relazionésimo: “Il pianeta è da codice rosso”
Sostenibilità e futuro del pianeta al centro di Relazionésimo 2030. Tanti gli esperti che si sono confrontati in occasione del panel Sostenibilità: la relazione tra Terra e gli esseri umani.
Ad aprire i lavori Nicola Cerantola,esperto di circular business modelling che ha raccontato come il fortuito incontro con una tartaruga in una spiaggia del Messico abbia cambiato la sua vita per sempre. È proprio grazie a questo incontro che ha lanciato in Spagna il progetto Ecologing con cui ha portato il tema dell’ecodesign e dell’economia circolare in Spagna. Durante il suo intervento Cerantola ha rimarcato una necessità: quella di ripensare alla piramide dei bisogni. “Nel corso della storia l’umanità si è concentrata nel soddisfare la piramide delle necessità: ma questo ha comportato gravi conseguenze. Oggi invece bisogna riflettere sulla piramide dei bisogni, partendo quindi dalle necessità biologiche. Attraverso la ‘bioispirazione’ dobbiamo impegnarci a replicare le soluzioni ingegnose della natura, a partire dal design e dalla tecnologia. Un esempio? Le organizzazioni devono ripensarsi come se fossero boschi, natura. Immaginate l’organizzazione della primavera nel dialogo tra animali e natura che collaborano per rinascere dopo l’inverno. È importante cambiare la relazione che abbiamo con l’ambiente. Occorre passare dall’estrazione ad una collaborazione, dall’individualismo al potere della comunità, dal materialismo che non ci dà la felicità ad uno sviluppo personale. Non dobbiamo fermarci a promuovere solo un’economia circolare, ma dobbiamo avviare un percorso rigenerativo”.
Per Barbara Degani – CEO GreenGo Consulting, la sostenibilità è una parola che cambia nel tempo il suo significato. “Sostenibilità adesso è equilibrio” – ha spiegato. “E non c’è equilibrio senza relazione”.
Relazionésimo ha l’obiettivo di innescare quella scintilla capace di ricostruire le relazioni tra uomo e Pianeta. Lucio Brotto, Co-fondatore e responsabile dello sviluppo aziendale Etifor ha raccontato la sua esperienza nell’aiutare le aziende ad azzerare il proprio carbon footprint anche alla luce delle direttive europee. “L’Europa è il faro mondiale per le scelte ambientali. La Commissione Europea indica direzioni chiare su dove andare attraverso politiche precise che mirano a rendere l’Europa il primo continente a zero emissioni grazie alle aree naturali.”
A chiudere l’evento la lectio magistralis di Luca Mercalli, Meteorologo climatologo e divulgatore scientifico che, tralasciando le iniziative e le politiche ambientali adottate dalle istituzioni, ha invitato il pubblico a guardare da vicino gli effetti climatici sul nostro Pianeta: “L’universo ha 13,7 miliardi di anni. Noi esseri umani appena 300 mila anni: cosa crediamo di fare?”- ha rimarcato. “Il nostro peccato originale consiste nel crederci più furbi delle leggi della fisica. In realtà, quello che dobbiamo imparare a fare è adattarci alle leggi della Terra e produrre così il minor danno possibile. Dobbiamo puntare ad essere durevoli: permettere di vivere il più lungo possibile sulla Terra per il più tempo possibile senza compromettere il nostro ambiente. Oggi” – continua Mercalli – “siamo in una situazione di patologia grave del nostro pianeta, come afferma anche Antonio Guterres che urla contro i risultati assenti al termine di ogni COP. L’umanità si trova in codice rosso! E con la guerra che imperversa in Europa, la situazione va sempre più peggiorando. Continuiamo a portare avanti azioni asimmetriche rispetto a quello di cui la Terra ha bisogno. Chi rischia di più è l’umanità: la natura è in grado di ripararsi, ha tanto tempo per farlo. Ma l’uomo no!” –tuona il divulgatore scientifico. “La CO2 è di 420 ppm, un valore mai visto nella storia dell’umanità. L’intossicazione atmosferica è iniziata con la rivoluzione industriale: abbiamo liberato del carbonio che stava sottoterra da milioni di anni. Il risultato che vediamo oggi è la febbre della Terra, la temperatura aumentata di 1,2 gradi che comporta, come effetto diretto, picchi di calore su tutta la nostra superficie terrestre accanto a una forte evaporazione, e quindi piogge mai viste prima”.
“Per risolvere questa situazione” continua Mercalli “Non basta piantare alberi per raccogliere: serve che essi crescano bene. La soluzione non è facile: è tutto in crisi, acqua, ghiacciai, aria, terra. Pensate che il lockdown del 2020 ha fatto scendere del 6% le emissioni di CO2 ma, il 2021, ha avuto il valore massimo di emissioni nella storia dell’uomo. Se continuiamo così, la temperatura aumenterà di 5 gradi, e la Terra diventerà invivibile per l’uomo. L’unica speranza è la relazione: dobbiamo entrare in relazione e parlare con il resto della biosfera. È con i numeri che dobbiamo fare sostenibilità: vogliamo cambiare? Bisogna cominciare da stasera a ridurre la nostra impronta ecologica sul pianeta, ridurre i nostri 7 mila kg di CO2 che ognuno produce in un anno. Ricordiamo che al 2030 mancano solo 7 anni e mezzo.”