L’Ue rinvia il regolamento ‘deforestazione’, Donazzan: “Ossigeno per concia, legno e molte imprese venete e vicentine” (video)
“Il regolamento contro la deforestazione è ad oggi costruito in modo ideologico, senza alcuna logica e impatta su molte filiere industriali italiane di valore, penso ad esempio al settore della concia in Veneto o a quello del legno in Friuli-Venezia Giulia.
È inaccettabile che il prezzo di una immaginata deforestazione nel mondo metta in seria difficoltà determinate categorie di imprese, peraltro già vocate a investimenti importanti sulla sostenibilità ambientale, lavoratori e famiglie, in un quadro di contesto geopolitico già complesso per la nostra economia. Il rinvio di un anno dell’attuazione di questo regolamento, nell’auspicio che venga emendato secondo buonsenso, è ossigeno per chi ogni giorno lavora e produce creando opportunità di crescita nei nostri territori”. Così la vicepresidente della commissione Industria al Parlamento europeo, la deputata di Fratelli d’Italia Elena Donazzan.
Oggi l’Eurocamera, nella mini-plenaria di Bruxelles, ha infatti dato il via allo slittamento di un anno dell’applicazione del regolamento Ue contro la deforestazione importata che era già stato approvato definitivamente dal Consiglio Ue il 16 maggio 2023 ed entrato in vigore dal 29 giugno dello stesso anno. Il regolamento impone un “dovere di diligenza”, con norme obbligatorie, a tutti gli operatori e commercianti che immettono sul mercato Ue, o esportano da esso alcune materie prime (olio di palma, prodotti bovini, legno, caffè, cacao, gomma e soia), in modo da garantire che non provengano da terreni che sono stati oggetto di deforestazione. Le norme si applicano anche a una serie di prodotti derivati quali cioccolato, oggetti di arredamento, carta stampata e prodotti per l’igiene personale a base di olio di palma. Gli operatori sono così tenuti a garantire la tracciabilità delle materie prime da loro vendute, rispetto ai terreni da cui provengono. Il regolamento prevede che le sue disposizioni diventino vincolanti dal 30 dicembre 2024 per le imprese e gli importatori di grandi e medie dimensioni, e sei mesi dopo, dal 30 giugno 2025, per le piccole e microimprese. Ma la Commissione europea ha presentato una proposta legislativa il 2 ottobre scorso, che prevede una modifica del testo già approvato, per ritardare di un anno esatto queste due scadenze, portandole rispettivamente a fine 2025 e a metà 2026. L’obiettivo dichiarato è quello di rendere le nuove norme applicabili in modo più agevole ed efficace da parte degli operatori di mercato. E oggi il Parlamento europeo ha votato in tal senso.