MALTEMPO – Ciliegie compromesse
Maltempo. Ciliegie gravemente compromesse in una stagione fredda e segnata dalle piogge
Il presidente provinciale Martino Cerantola ed il direttore Roberto Palù: “è proprio una maledetta primavera, segno che il clima sta mutando e gli eventi sono sempre più repentini e violenti”
Se non si guardasse il calendario si potrebbe dire che ci avviciniamo a celebrare Ognissanti. Ma la realtà è un’altra: siamo a metà maggio ed in campo, tra le eccellenze, ci sono ciliegie ed asparagi, ma non solo.
A Vicenza, così come in tutto il Veneto, la stagione pare essere decisamente compromessa per alcune colture, tra cui la perla rossa per eccellenza, la ciliegia. Per altre, invece, è ancora possibile recuperare, a patto che le condizioni atmosferiche segnino un rapido miglioramento.
Freddo ed allagamenti, infatti, sono lo scenario che si prospetta in terra berica, ma anche il tutta la regione, dove non sembra esser stata risparmiata proprio nessuna area.
SLe semine di mais sono in ritardo o comunque sospese a causa dei campi allagati. E chi ha già provveduto a seminare dovrà ripetere l’operazione, a causa dell’asfissia radicale delle piante. Le api sono in ritiro forzato, a causa delle basse temperature, nonostante la piena fioritura di acacie, tiglio e castagno.
Per fare un quadro allargato, nel bellunese arrivano segnalazioni di malghe non raggiungibili causa frane e difficoltà legate ancora agli effetti dell’uragano Vaia. Nevica sopra i 1500 metri e piove a dirotto in pianura, i terreni sono inzuppati d’acqua, quindi nessuna lavorazione è praticabile. In provincia di Padova, Coldiretti rileva che gli ortaggi in serra, dove hanno tenuto le strutture, sono salvi, ma in pieno campo i danni sono considerevoli. L’ondata di maltempo ha provocato un ritardo nella maturazione di alcuni prodotti, ad esempio le ciliegie sui Colli Euganei.
Sono sempre più numerose le aziende che ricorrono all’assicurazione “all risk”, tramite i Consorzi di Difesa Avversità Atmosferiche, che dispone di una gamma aggiornata e sempre più ampia di soluzioni per tutelare la produzione ed il reddito delle imprese agricole.
“La tendenza alla tropicalizzazione del clima – commentano il presidente provinciale di Coldiretti Vicenza, Martino Cerantola ed il direttore Roberto Palù – si manifesta con una più elevata frequenza di eventi violenti, sfasamenti stagionali, precipitazioni brevi ed intense ed il rapido passaggio dal sole al maltempo, con sbalzi termici significativi che compromettono le coltivazioni con costi per oltre 14 miliardi di euro in tutta Italia nell’arco di un decennio, tra perdite della produzione agricola nazionale e danni alle infrastrutture nelle campagne. e sostenere efficaci politiche a difesa dell’invecchiamento attivo”.