15 Giugno 2017 - 10.27

MAROSTICA – Rivolta e incendio in comunità terapeutica, arrestato 43enne

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“Rivolta ed incendio in comunità terapeutica: 1 arresto della Stazione Carabinieri di Lusiana”
I Carabinieri della Stazione di Lusiana hanno tratto in arresto in esecuzione di misura cautelare, misura di sicurezza provvisoria del ricovero nella REMS del Veneto in Nogara (VE), il 43enne vicentino G.L.
Il 10 maggio 2016, verso le 22, giungeva su Centrale Operativa “112” una richiesta di aiuto dagli operatori della comunità terapeutica “Un Segno di Pace” di Crosara di Marostica. La telefonata concitata ai Carabinieri parlava di alcuni ospiti violenti che, in piena escandescenza, stavano aggredendo gli operatori sanitari, costretti pertanto a fuggire dalla zona notte chiudendola a chiave.
Consci della potenziale pericolosità dei soggetti, giungevano sul posto le pattuglie di Lusiana, Romano d’Ezzelino e dell’Aliquota Radiomobile, oltre ad un’autoambulanza del SUEM. La scena che si presentava ai militari era di assoluto caos, con i riottosi che cercavano di sfondare la porta con ogni mezzo, dopo aver occultato con delle coperte le telecamere.
Nonostante i primi tentativi di conciliazione dei Carabinieri, la situazione precipita allorquando i violenti cominciano ad incendiare materassi, lenzuola e coperte, ponendo a rischio la loro stessa incolumità.
Con prontezza d’animo, i militari dell’Arma, guidati nell’occasione dal Comandante di Stazione di Lusiana Maresciallo Capo Giacomin, si armano di estintori e fanno irruzione nella zona notte, riuscendo con non poca fatica a spegnere i focolai ed a pacificare i pazienti in escandescenza.
Fra i soggetti responsabili dell’evento vi era anche G.L. , poi condotto con opera di mediazione dei Carabinieri nel Reparto di Psichiatria dell’Ospedale di Bassano del Grappa.
La pericolosità del soggetto, riconosciuto colpevole di incendio doloso, ed il suo stato di salute psichica hanno portato l’Autorità Giudiziaria a riconoscere la necessità del provvedimento adottato.
La professionalità dei militari intervenuti è testimoniata non solo dal potenziale grado di rischio personale ma anche dall’abilità di fronteggiare soggetti dai comportamenti non prevedibili, riuscendo con indubbie abilità di mediazione e con grande esperienza a ricondurre alla normalità simili situazioni, scongiurando pericoli per gli operatori sanitari.

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