Materiale scolastico dismesso delle scuole in doni ai Paesi in via di sviluppo
Banchi, lavagne, sedie, cattedre, tavoli e molti altri materiali e attrezzature, anche per i più piccoli, non più utilizzati nelle scuole del Comune di Vicenza saranno donati ai Paesi in via di sviluppo. È quanto previsto dal progetto, promosso dall’assessorato all’istruzione, finalizzato al sostegno dell’attività scolastica in aree geografiche in via di sviluppo attraverso il recupero di arredi scolastici di proprietà comunale.
“Soprattutto nelle zone rurali dell’Africa – spiega l’assessore all’istruzione Cristina Tolio – sono ancora molte le realtà in cui i bambini, pur avendo la fortuna di andare a scuola, svolgono l’attività scolastica seduti per terra in ruderi pericolanti, in edifici abbandonati, in capanne o semplicemente sotto un albero senza alcuna attrezzatura didattica o condizioni accettabili per un adeguato apprendimento. Negli ultimi mesi il Servizio istruzione ha ricevuto richieste di fornitura a titolo gratuito delle attrezzature scolastiche dismesse, per destinarle a Paesi in via di sviluppo in cui alcuni organismi hanno sedi produttive o svolgono progetti di cooperazione internazionale. Si tratta di un’operazione a cui tengo e che fa bene a chi dona e a chi riceve ma anche all’ambiente, visto che evitiamo lo smaltimento di materiali ancora in buono stato. Ringrazio l’associazione “Burkinabè” di Vicenza e l’azienda Safas spa di Altavilla Vicentina che si sono impegnate affinché l’iniziativa abbia successo, supportandoci con la logistica e assumendosene i costi”.
A seguito dell’ammodernamento di buona parte degli arredi scolastici esistenti, dovuto anche alle nuove esigenze di spazi legate all’emergenza epidemiologica, è quindi in corso una ricognizione nei magazzini comunali delle attrezzature e arredi giacenti in attesa di eliminazione e che siano però ancora in buono stato per essere donati.
Gli arredi e il materiale scolastico verranno messi a disposizione dell’associazione “Burkinabè” di Vicenza che opera in molti villaggi del Burkina Faso e dell’azienda Safas spa di Altavilla Vicentina che lavora con aree nel sud della Tunisia, al confine dell’Algeria, in cui vi sono molti villaggi rurali privi di strutture scolastiche e di attrezzature che possano consentire la pur minima attività didattica.