Mattarella, una luce nel Paese dei “generali buttiglione” e dei colpi di sole meloniani
In questo nostro beneamato Paese che assomiglia sempre più al punto di raccordo fra le Repubbliche della Banane del Sud America e le autocrazie del Nord Africa, in cui le caldane estive di generali Buttiglione, i sovranismi Salviniani, e le vacanze albanesi della “famiglia allargata” del nostro Premier, hanno dominato le prime pagine di giornali e media, in cui la politica si è ridotta a dialogo fra sordi ed a lanci sui social di slogan propagandistici, è bastato un intervento del Presidente Sergio Matterella al Meeting di Rimini a rimettere a posto l’asticella, a fissare i limiti oltre i quali non né lecito né politicamente opportuno spingersi.
Non lo abbiamo scoperto certo ieri che Sergio Mattarella è una figura di assoluto prestigio, ed un riferimento essenziale di unità e coesione, di equilibrio istituzionale, di sensibilità sociale.
Lo sapevamo già, e senza cadere in sdolcinati encomi di cui il Presidente non ha certo bisogno, credo che quello pronunciato a Rimini sia uno di quei discorsi che andrebbero letti e commentati nelle scuole quando fra un paio di settimane riapriranno, per mostrare ai nostri ragazzi che, dopo settimane in cui la politica si è scontrata su temi come la matrice neofascista della strage di Bologna o, da ultimo, il libro con frasi ritenute omofobe e discriminatorie del generale Roberto Vannacci, il Capo dello Stato, con il suo stile asciutto, quasi professorale, riconduce il dibattito a quella che deve essere la stella polare del nostro Paese, la Costituzione.
E in questi tempi in cui si ragiona di riforme costituzionali, di separazione delle carriere, di Presidenzialismo come “madre di tutte le riforme”, Matterella ammonisce che: “È proprio nei momenti di confusione, o di transizione indistinta, che le Costituzioni adempiono la più vera loro funzione: cioè quella di essere, per tutti, punto di riferimento e di chiarimento. Cercate, quindi, di conoscerla; di comprendere, in profondità, i suoi principî fondanti; e, quindi, di farvela amica e compagna di strada… vi farà presidio sicuro nel vostro futuro, contro ogni inganno e contro ogmi asservimento; per qualunque cammino vogliate procedere, e per qualunque meta vi prefiggiate “.
Rileggendo le parole di Mattarella, come ho fatto per scrivere queste poche righe, si percepisce quasi il timore di estrapolare qualche frase, qualche concetto, tanto il suo ragionare è lineare, e nello stesso tempo sembra lo spartito di un brano musicale che non può e non deve essere sentito a pezzi.
Ecco perché invito tutti ad investire dieci minuti per scorrerlo, e caso mai meditarlo.
Non posso però non riportare questo piccolo aneddoto raccontato dal Presidente: “Nello studio dell’appartamento, dove vivo, al Quirinale ho collocato un disegno, che raffigura un ragazzino, di quattordici anni, annegato con centinaia di altre persone nel Mediterraneo. Recuperato il suo corpo, si è visto che, nella fodera della giacca, aveva cucita la sua pagella: come fosse il suo passaporto; la dimostrazione che voleva venire in Europa per studiare”.
C’è tutto Sergio Mattarella in questo piccolo spaccato di vita; una persona seria, che ha pagato sulla sua pelle un prezzo non indifferente nella sua vita, che ascolta e riflette molto, che non scade mai nella sguaiatezza che sembra ormai il carattere distintivo della vita politica del Paese.
Viene caso mai da chiedersi perché per trovare una persona di alto profilo, capace di porsi come punto di riferimento per tutti, questa nostra Italia abbia dovuto ri-pescare un ottantenne che sicuramente aspirava ad una serena vecchiaia.
Ma provate a pensare fra le figure, o le mezze figure, che attualmente dominano la scena politica, chi potrebbe fare il Presidente della Repubblica con l’autorevolezza ed il rispetto di cui gode Sergio Mattarella nel Paese e all’estero.
Vi confesso che, per quanto mi sia spremuto le meningi, non sono ancora risuscito a trovare una persona con queste caratteristiche.
C’è quindi da sperare che Dio ce lo mantenga in salute.
Luca Faietti