25 Luglio 2024 - 9.40

Maxi frode nel settore pneumatici: due arresti nel Vicentino, 13 indagati, 8 società coinvolte in tutto il Veneto

Dalle prime ore del mattino, quasi 40 militari del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Vicenza, coordinati dalla Procura della Repubblica locale, stanno eseguendo un’ordinanza di misure cautelari emessa dal G.I.P. del Tribunale di Vicenza nei confronti di tre amministratori di una società attiva nel commercio di pneumatici, con sedi a Vicenza e Sandrigo e un portale web per le vendite online.

Contestualmente, le Fiamme Gialle stanno effettuando 21 perquisizioni presso le abitazioni e le altre proprietà di 13 indagati, oltre che nei locali aziendali di otto società coinvolte nella frode, situate tra Vicenza, Padova, Albignasego, Mestrino e Venezia.

Le misure cautelari riguardano il capo del gruppo, un 56enne di Montegalda, che è stato arrestato e condotto in carcere. La sua compagna, una 43enne rumena, è stata posta agli arresti domiciliari, mentre un 58enne di Sandrigo ha ricevuto l’obbligo di dimora.

L’operazione è il risultato di complesse indagini condotte dal Nucleo P.E.F. di Vicenza, con il supporto dei finanzieri della Sezione di P.G. presso la Procura e dei militari della Tenenza di Thiene, iniziate alla fine del 2022. Le indagini hanno svelato che l’imprenditore di Montegalda, già arrestato e condannato per frodi simili, aveva riorganizzato la sua “struttura operativa” anche con l’aiuto di prestanome, tra cui un 56enne marocchino conosciuto in carcere, che fungevano da amministratori di società cartiere, emettendo false fatture.

L’imprenditore è stato assistito anche dalla compagna, dal figlio 26enne e da un 47enne ragioniere di Albignasego, che ha fornito supporto attivo per mantenere in vita le attività illecite.

Il sistema fraudolento consisteva nell’acquisto di pneumatici da operatori comunitari, evitando così il pagamento dell’IVA, con le società cartiere che emettevano fatture false verso le società operative del gruppo. Questo escamotage ha permesso di vendere i pneumatici a prezzi concorrenziali, evadendo oltre 3 milioni di euro di IVA.

Le indagini hanno permesso di ricostruire l’emissione di fatture false per oltre 28 milioni di euro. Inoltre, i responsabili hanno svuotato due società coinvolte in una precedente frode fiscale, aggravando i debiti per oltre 40 milioni di euro nei confronti dell’Erario, portando alla dichiarazione di fallimento e a ulteriori accuse di bancarotta fraudolenta.

L’imprenditore, insieme al presidente e all’allenatore di una società sportiva di rugby, dovrà rispondere anche di false attestazioni all’Autorità Giudiziaria, avendo ottenuto il regime di affidamento ai servizi sociali tramite documentazione fittizia.

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