17 Gennaio 2024 - 11.44

Milano: cinque motivi per amarla e cinque motivi per odiarla

Milano: pro e contro di Alessandro Cammarano

Milano è una città strana e affascinante che da sempre – o meglio da quando oramai molti decenni or sono si è guadagnata l’appellativo di “capitale morale d’Italia” – vive secondo ritmi e regole proprie e anche seguendo un codice etico decisamente personale, il che non è necessariamente un male, anzi in alcuni casi costituisce un punto di forza.

Il sottoscritto – forse perché romano di nascita – ha da sempre con il capoluogo lombardo un rapporto di amore-odio che varia in continuazione, un po’ come succede certe coppie che stanno insieme alternando momenti di totale e incondizionata a complicità ad altri di contrasti ruvidi.

Non si può negare che Milano sia una città viva, ricca, colta, piena di possibilità, ma che allo stesso tempo possa risultare fastidiosa per il suo puzzanasismo che è cresciuto durante gli anni Ottanta del secolo scorso facendole perdere quell’eleganza distaccata ma tutto sommato cordiale che le era stata propria per secoli.

Il milanese autentico è decisamente simpatico, dotato di un senso dell’umorismo caustico ma sincero; peccato che il milanese imbruttito, quello del “Lavoro guadagno. Pago pretendo” del “figa” e del “taac” abbia preso il sopravvento tra un “ape” e una coda in “tange” anche se lo zoccolo duro dei signori veri in qualche modo resiste.

A questo punto perché non stilare una piccola classifica prendendo in esame pregi e difetti di una città che comunque è motore non solo economico del nostro paese?

Partiamo da cinque buone qualità.

1 – È una città che offre molto: eventi culturali, teatri, una scelta culinaria cosmopolita, lo shopping, al divertimento nelle sue forme più varie. C’è davvero di tutto e per tutti i gusti e non ci si annoia mai, c’è sempre qualcosa da fare, uscire, divertirsi, mostre da vedere, spettacoli a cui assistere e tanto altro.

2 – Milano è elegante: chi dice che non è una città bella vuol dire che non l’ha mai vissuta. Certo le periferie sono orrende e il cielo non è sempre azzurro, però fatevi una passeggiata da Duomo verso il Castello Sforzesco soffermandovi sull’eredità architettonica medievale e rinascimentale, fatevi conquistare dai palazzi liberty, non ve ne pentirete, ma sedetevi anche ai tavolini di uno dei caffè storici come il Cova o pranzate al Biffi in Galleria e godetevi la vista dello “struscio” dei modaioli, godete degli eccessi, fatevi coinvolgere dallo spirito internazionale.

3 – È una città ideale per gli studi: le istituzioni universitarie e parauniversitarie sono quanto di meglio di possa desiderare, basti pensare alla Bocconi, alla Cattolica, al Politecnico, ma anche all’Accademia di Brera. Certo è che la qualità si paga e in questo senso, a meno che non si riesca ad ottenere una borsa di studio, la cosa non è esattamente per tutti.

4 – È una città colta: qualcuno potrebbe dire di no, ma sbaglierebbe. Pensate alla Scala, con la sua stagione di opera e balletto ma anche di concerti sinfonici e solistici. Poi ci sono la Società del Quartetto, i Pomeriggi Musicali, l’Orchestra Sinfonica, solo per citare alcune delle istituzioni musicali più prestigiose.

A questo si accompagna il teatro: il Piccolo, il Teatro dell’Elfo, per nominarne due e poi musical, proposte underground e tanto altro.

E poi mostre, tante, varie, sempre interessanti e musei bellissimi, spesso “nascosti” e quindi da scoprire.

5 – Milano è anche divertente oltre che produttiva. Si mangia e si beve bene, l’aperitivo è una liturgia e i dopocena sono sempre all’insegna di una scelta ampia e quasi per tutte le tasche; se si è benestanti è meglio.

Questi i lati positivi, quelli che farebbero correre tutti o quasi all’ombra della Madunína; ma ci sono aspetti negativi che vanno necessariamente tenuti in conto e che in molti casi tengono più di qualcun lontano dalla città ambrosiana.

Eccone cinque, per par condicio con i precedenti.

1- A Milano è praticamente impossibile garantirsi un alloggio decente senza spendere tre quarti di uno stipendio normale, e si sta parlando di zone periferiche o dell’hinterland.

Gli affitti sono esagerati, innaturalmente gonfiati e soprattutto non giustificati. A meno che non si sia multimilionari l’acquisto di un immobile è impensabile. Vorreste vivere in centro? Scordatevelo.

2- La qualità della vita, per le persone “normali” può essere davvero bassa: a ben guardare lo smog, lo stress, la frenesia lavorativa potrebbero essere degli ottimi volani per indirizzare chiunque alla campagna.

Se però si vuole vivere nella metropoli allora bisogna accettare tutto questo, che però alla lunga finisce per incidere sulla salute e sull’equilibrio psicofisico.

3 – Il traffico: orrendo, continuo, cafone, sprezzante. Legioni di scooter che sfrecciano incuranti delle precedenze e cambiano corsia alla velocità della luce, auto arroganti e autisti fumantini poco inclini al rispetto delle regole. Guidare a Milano è davvero un incubo, peggio che a Palermo.

4 – I prezzi. A Milano costa tutto carissimo, soprattutto se si vogliono frequentare i posti “giusti”.

Un sabato sera tra aperitivo, cena e discoteca può costare qualche centinaio di euro, ma anche se si decide di restare a casa e cucinarsi qualcosa di buono la spesa sarà comunque elevata. Volete la bicicletta? Pedalate!

5 – L’aria snob de milanese medio. Se ne accennava poco sopra: il meneghino vero è parecchio simpatico, il “manager” o la ragazzetta modaiola – che poi spesso lavora in un negozio di abbigliamento di fascia medio bassa – sono invece spesso odiosi nella loro alterigia di cartapesta infarcita di termini inglesi sistemati a casaccio ma che secondo loro fanno “in”.

A questo punto che fate? Vi trasferite?

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