18 Ottobre 2024 - 16.33

Mondo – Da atleta olimpico a signore della droga: il caso Wedding

Ryan Wedding non può certo essere descritto come un modello di virtù. Questo ex snowboarder canadese, classificato 24° nello slalom alle Olimpiadi invernali del 2002 a Salt Lake City, è attualmente ricercato dall’FBI. Giovedì 17 ottobre, l’agenzia americana ha emesso un avviso di ricerca con una ricompensa di 50.000 dollari (circa 46.000 euro) per qualsiasi informazione che conduca al suo arresto o estradizione. Wedding, ora 43enne, è accusato di essere il leader di un’organizzazione criminale internazionale.

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Secondo le autorità, Wedding è sospettato di aver guidato un’operazione di traffico di droga transnazionale che trasportava centinaia di chilogrammi di cocaina dalla Colombia, passando per il Messico e la California, fino al Canada e ad altre destinazioni negli Stati Uniti. Inoltre, si ritiene che sia stato coinvolto nell’organizzazione di numerosi omicidi legati a questa attività criminale.

Wedding, soprannominato “El Jefe” (Il Boss), è considerato il capo di un cartello “spietato” attivo dal 2011 al 2024. Il suo braccio destro, Andrew Clark, è stato arrestato l’8 ottobre in Messico. Il procuratore del distretto centrale della California, Martin Estrada, ha dichiarato che Wedding “ha scelto di diventare un importante trafficante di droga e un assassino”.

Il 17 settembre, un mandato di arresto federale è stato emesso nei suoi confronti con accuse di associazione a delinquere finalizzata alla distribuzione di sostanze controllate, esportazione di cocaina e omicidi legati alla sua impresa criminale. Wedding è sospettato di aver ordinato almeno quattro omicidi, tra cui quello di una coppia, uccisa per errore davanti alla figlia.

Secondo le autorità, l’organizzazione di Wedding trasportava circa 60 tonnellate di cocaina all’anno e non esitava a usare la violenza estrema, arrivando a ordinare omicidi per eliminare chiunque si mettesse sulla loro strada. “Questo cartello ha operato troppo a lungo con crimini implacabili e spietati”, ha affermato Matthew Allen, agente speciale della DEA.

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