Monossido di carbonio: i sintomi di avvelenamento. Ecco come proteggerci
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Questa settimana il freddo ritorna. Pertanto gli italiani riaccendono il riscaldamento o spingono un po’ di più. Il rischio di avvelenamento da monossido di carbonio è maggiore quando le temperature sono fresche.
In Italia, il monossido di carbonio causa ogni anno circa 500 intossicazioni gravi e un numero stimato di circa 50-100 decessi. Tuttavia, poiché molte intossicazioni lievi possono essere scambiate per altre condizioni (come sintomi influenzali), il numero effettivo potrebbe essere sottostimato.
Le vittime sono spesso coinvolte in incidenti domestici legati al malfunzionamento di apparecchi di riscaldamento o a una ventilazione inadeguata degli ambienti.
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È un gas inodore e incolore. Non è irritante, non graffia gli occhi e la gola. Di conseguenza, è molto difficile da identificare. Il monossido di carbonio, infatti, è un gas che, se inalato, sostituisce gradualmente l’ossigeno nel sangue e provoca sintomi aspecifici: a volte ricordano la gastroenterite, l’influenza o altre infezioni invernali. È anche possibile soffrire di mal di testa, stanchezza o vertigini, nausea, vomito.
Sintomi che, a prima vista, non fanno pensare ad un avvelenamento da monossido di carbonio. Cosa può avvisarti? Se più persone nella stessa famiglia avvertono gli stessi sintomi, se un animale cambia improvvisamente comportamento o se i sintomi scompaiono quando ci si sposta in un’altra stanza.
Come reagire in caso di sospetto?
È necessario agire molto rapidamente, perché l’avvelenamento da monossido di carbonio può portare al coma o addirittura alla morte nei casi più gravi. Appena hai i primi dubbi, inizi trattenendo il respiro per metterti in apnea, poi apri le finestre per arieggiare. Cerca di identificare la fonte: se questa fuoriuscita di monossido di carbonio è causata da un riscaldatore ausiliario, spegnilo immediatamente, abbandona la zona e chiama i servizi di emergenza (il 15 o il 18). Ti metteranno una maschera sul naso e sulla bocca per sostituire il monossido di carbonio con l’ossigeno nel sangue. Se l’avvelenamento è molto grave, il paziente verrà posto in una camera iperbarica, simile a quelle utilizzate durante gli esercizi di immersione. Questo rilascerà il monossido di carbonio attaccato ai globuli rossi.
Come proteggersi?
La manutenzione regolare degli apparecchi di riscaldamento è molto importante: riguarda tutte le apparecchiature, compresa la caldaia. Ricordatevi inoltre di spazzare il camino una volta all’anno e di pulire i condotti della stufa a gas. Infine, non dimenticare di arieggiare regolarmente la casa (dieci minuti ogni mattina e sera) per rinnovare l’aria interna, anche in inverno. Evitare di bloccare le prese d’aria, soprattutto nelle cucine. Infine è possibile dotarsi anche di rilevatori di monossido di carbonio. Queste azioni preventive sono molto importanti perché sono colpite 3.000 persone e ogni anno si verificano 1.300 incidenti.
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Il monossido di carbonio può essere prodotto da qualsiasi apparecchio che bruci combustibile in modo incompleto. Le principali fonti di rischio in ambienti domestici includono:
- Caldaie e scaldabagni a gas – Se non sono ben manutenuti o se la combustione avviene senza sufficiente ossigeno, possono rilasciare monossido di carbonio.
- Stufe a gas e kerosene – Questi dispositivi, se usati in ambienti poco ventilati o con problemi di combustione, possono produrre monossido di carbonio.
- Stufe e camini a legna – Una cattiva combustione o un tiraggio non adeguato del camino può causare accumulo di gas, incluso il monossido di carbonio.
- Forni a gas – In particolare, l’uso di forni a gas per riscaldare un ambiente chiuso può comportare un rischio, poiché potrebbero produrre monossido di carbonio senza una ventilazione adeguata.
- Griglie a carbone e barbecue – L’uso di queste apparecchiature all’interno o in luoghi poco ventilati è estremamente pericoloso, poiché rilasciano alti livelli di monossido di carbonio.
- Automobili e generatori portatili – Anche le auto accese in garage o i generatori portatili alimentati a combustibile in spazi chiusi possono generare monossido di carbonio in quantità pericolose.
Assicurarsi che tutte queste apparecchiature siano ben manutenute, utilizzarle solo in ambienti ben ventilati e, se possibile, installare rilevatori di monossido di carbonio può ridurre significativamente i rischi.