MONTECCHIO M. – Mense scolastiche, diminuiscono le tariffe
A Montecchio Maggiore il nuovo anno scolastico si apre con una piacevole notizia per le famiglie dei bambini delle scuole dell’infanzia e primarie pubbliche che usufruiscono della mensa scolastica. Il Comune, con un’apposita delibera approvata dalla Giunta comunale, ha abbassato la tariffa base di 41 centesimi: dai 4,10 euro a pasto dello scorso anno scolastico si passa infatti ai 3,69 euro dell’anno scolastico 2018/2019. Non c’è più inoltre la differenza di tariffa tra alunni residenti e non residenti: anche quest’ultimi, che fino allo scorso anno scolastico pagavano 4,54 euro a pasto, pagheranno 3,69 euro.
“La diminuzione – spiega l’assessore alla scuola Maria Paola Stocchero – è stata possibile perché la nuova gara d’appalto per il servizio di refezione scolastica è stata indetta tramite la Centrale Unica di Committenza assieme ai Comuni di Montebello Vicentino e Brendola, il che ha permesso alla società Serenissima Ristorazione di offrirci un prezzo migliore a fronte dell’aumento dei pasti erogati”.
“Non ci sarà soltanto un grosso risparmio per le famiglie – afferma il sindaco Milena Cecchetto –, ma anche per il Comune, visto che fino allo scorso anno scolastico, per tenere basse le tariffe a carico degli utenti, pagavamo la differenza di 44 centesimi a pasto che serviva a coprire il costo complessivo del servizio. È insomma un bel vantaggio per tutti”.
Il Comune non farà comunque mancare il proprio contributo economico. Sono infatti confermate le agevolazioni in caso di due o più fratelli residenti a Montecchio Maggiore che utilizzino ciascuno il servizio mensa per 5 giorni a settimana: il secondo figlio pagherà 1,85 euro a pasto e dal terzo figlio i pasti saranno gratuiti. Sono inoltre previste ulteriori agevolazioni ed esenzioni in favore delle famiglie in condizioni di difficoltà economica, vale a dire l’esonero al 100% per le famiglie con un ISEE da 0 a 4.000 euro e al 50% per le famiglie con un ISEE da 4.001 a 8.300 euro. Il Comune sosterrà infine la spesa relativa ai pasti degli insegnanti, pari alla differenza tra quanto fatturato dalla ditta di ristorazione e quanto trasferito al Comune dal M.I.U.R.