22 Novembre 2023 - 10.24

Natoli (Movimentiamoci Vicenza: “Subito provvedimenti di legge contro i femminicidi”

1600 femminicidi negli ultimi 10 anni in Italia, nemmeno la mafia ha fatto così tanti morti dagli anni ‘60 ad oggi – Emanuela Natoli (Movimentiamoci Vicenza) torna sui problemi della giustizia e chiede che il problema della violenza maschile nei confronti delle donne sia messo subito ai primi posti dell’agenda politica –

La storia del nostro Paese è stata attraversata nel tempo da diversi fenomeni criminali.
Il terrorismo politico eversivo, sia di destra, sia di sinistra, iniziato nel 1970 e terminato ufficialmente nel 1987, ha fatto 350 vittime e 1000 feriti (fonte: Terrorismo Italiano, autore Giuseppe Bianconi).
Il fenomeno dei sequestri a scopo di estorsione: dal 1973 al 1998 si registrarono circa 650 sequestri ed alcune delle vittime non tornarono mai a casa (fonte: Rassegna Italiana di Criminologia – 03-2007).
La Mafia, dal 1861 al 2023 ha causato 1.069 vittime innocenti (fonte: Libera contro le mafie).

 La violenza maschile contro le donne, Tra il 2012 ed il 2022, ha fatto invece 1.600 vittime di femminicidio
(fonte: Inchiesta con analisi Statistica sul femminicidio della Direzione Centrale di statistica del Ministero della Giustizia – EURES IX rapporto sul femminicidio).

Tra il 2019 ed il 2022 si sono registrate circa 20mila denunce per violenza sessuale, compreso lo stupro, con il 92% delle vittime di sesso femminile.

Per sconfiggere i fenomeni criminali del terrorismo politico e dei sequestri economici sono stati varati provvedimenti legislativi speciali. Per combattere il fenomeno criminale mafioso sono state varate leggi speciali, che hanno inciso anche sulle condizioni di detenzione. Tutti questi fenomeni, dolorosissimi, hanno causato un numero di vittime inferiore a quelle della violenza maschile contro le donne, fenomeno criminale in cui gli autori di reato condividono non già uno stesso disegno criminoso bensì una ideologia patriarcale basata sulla sopraffazione del sesso femminile, che li porta ad attuare identici comportamenti criminali pur senza conoscersi direttamente né essersi preventivamente accordati.


NOI PRETENDIAMO che il fenomeno criminale della violenza maschile contro le donne venga immediatamente posto in cima all’agenda politica centrale e delle amministrazioni locali.
Pretendiamo provvedimenti incisivi ed immediati anche adottando leggi speciali, che consentano ad esempio perquisizioni immediate, in casi di sparizione di persona come il recente caso di Giulia Cecchettin.

Pretendiamo che le misure del divieto di avvicinamento alle donne vittime di violenza maschile siano accompagnate dall’immediata attivazione del braccialetto elettronico e della conseguente sorveglianza

CHIEDIAMO di escludere dai benefici di legge della giustizia riparativa gli autori di omicidio in famiglia o in ambito affettivo relazionale (così come i condannati per mafia sono esclusi da alcuni benefici carcerari).

Chiediamo che i condannati per omicidio in famiglia vengano automaticamente privati della

responsabilità genitoriale anche se la condanna comminata è inferiore all’ergastolo;

Chiediamo che la concessione del beneficio dei domiciliari sia esclusa per i condannati sex offender qualora al domicilio vivano in maniera stabile o saltuaria dei minori di

età (anche se legati da vincolo di parentela) e/o qualora il luogo coincida con lo stesso comune di residenza delle vittime.

Chiediamo che la concessione del beneficio dei domiciliari sia esclusa nei casi di omicidio

o tentato omicidio in famiglia se il luogo prescelto coincide con il luogo in cui si è consumato il reato e/o se il luogo stesso si trova nello stesso comune di residenza dei familiari di primo grado della vittima o della stessa

CHIEDIAMO l’obbligo per le Procure ed i G.I.P. di inviare segnalazione al Ministero della Giustizia per tutte le denunzie di maltrattamenti in famiglia, abusi in famiglia, stalking e atti  persecutori, violenza sessuale e stupro, seguite da archiviazione.
Chiediamo che, approntate le statistiche, vengano automaticamente predisposte ispezioni ministeriali in tutte le Procure che presentano i dati più elevati.

Anche in questo momento, mentre scriviamo queste righe, vi è una ragazza o una donna che presto morirà, assassinata da un altro “bravo ragazzo”, dal sorriso educato e che salutava sempre. E c’è un sistema mediatico ed istituzionale pronto a creare i presupposti perché il femminicida venga capito, aiutato, derubricato a ‘fragile’ e psicologicamente instabile.

Questi modelli di comunicazione, e la cultura misogina di procure e tribunali, armano la mano dei nostri assassini e contribuiscono al generale senso di impunità maschile che ci ammazza senza pietà.

VICENZA CITTA UNIVERSITARIA
AGSM AIM
duepunti
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